domenica 24 ottobre 2010

Un corso per diventare cantastorie

PESARO - Diventare volontari della parola, che sanno fare compagnia raccontando storie emozionanti. E’ questo l’obiettivo del corso di formazione rivolto agli aspiranti volontari che porteranno la cultura del Cantastorie all'interno degli istituti scolastici di ogni grado e nei reparti di pediatria degli ospedali del territorio.

Il corso inizierà giovedì 21 ottobre alle ore 19,00 presso la ‘Sala della Pace’, in Via Rinalducci, 11 (dietro l'ex cinema Gonfalone). E’ organizzato dall’ “Associazione dei cittadini senegalesi” in collaborazione con il Tavolo Cultura e Immigrazione del Centro Servizi per il Volontariato ed è all’interno del Progetto “Io racconto, tu racconti …., noi ascoltiamo”.

“Il griot in Senegal è un poeta, un cantante e un ambasciatore impiegato per mediare tra le famiglie in caso di litigio. E questo perché a lui è affidata la memoria del villaggio e il compito di tramandarla” A parlare è Mendy Salimusse, presidente dell’associazione fanese. “Ma il griot di oggi, il griot costretto ad emigrare diventa una figura nuova, un ponte tra le culture: se infatti continua a custodire le memorie della terra lasciata, scava anche nella terra e nella storia dei popoli che lo ospitano. Da questa considerazione nasce questo corso: un vivace gioco di specchi che partendo da una figura simbolo della nostra tradizione riflette le radici profonde della terra in cui ora viviamo e tesse la tela dei racconti degli altri popoli che condividono la nostra storia di migranti. La narrazione è infatti uno strumento che per sua natura mette in dialogo le culture: è parola, voce, gesto, corpo, musica, ascolto, osservazione, esplorazione”.
L'associazione cittadini senegalesi si è sempre adoperata nella diffusione della cultura senegalese, in un'ottica di dialogo e di reciproca valorizzazione delle altre culture che abitano il nostro territorio. Il corso per diventare ‘cantastorie’ ne è un prezioso tassello.
Per informazioni: 339/8219640.
Seminateci bene

Milano è una delle città d’Italia con il più alto numero di rom. Nel corso degli ultimi anni i campi nomadi sono aumentati in maniera esponenziale. In tre scuole del quartiere di Lambrate (quelle di via Feltre, via Cima, via Pini) un esempio di integrazione e solidarietà è venuto alla luce, e ha visto come protagoniste le maestre e le mamme degli studenti. Dal settembre 2008 trentotto bambini che abitavano nel campo rom di via Ribattino, hanno iniziato a frequentare le classi delle elementari. Un percorso complicato, soprattutto nel momento in cui il campo di via Ribattino è stato sgomberato, disperdendo le famiglie e i ragazzi che frequentavano le scuole.



di Emanuele Cucca, Sara Fasullo, Rossella Midili e Francesca Picchi



Categoria: Corti della realtà

Durata: 21' 05''

Trasmesso su: Inedita

Ente: Fondazione Scuole civiche di Milano (Scuola di Cinema, Televisione e nuovi media
UNA BUONA NOTIZIA: IL PROGETTO ALLENATI PER LA VITA NON SI FARA'.

Pubblicato da Coordinamento Genitori e Insegnanti IC Don Orione h 12:51
http://icdo-nogelmini.blogspot.com/2010/10/nelle-settimane-scorso-si-e-molto.html

Nelle settimane scorso si è molto parlato di un corso teorico e pratico denominato "Allenati per la vita" a seguito di un articolo comparso sul settimanale Famiglia Cristiana [leggi].

Per il terzo anno consecutivo, l'accordo tra l'Ufficio Regionale Scolastico per la Lombardia e il Comando Militare Esercito Lombardia avrebbe permesso ad un migliaio di studenti delle scuole superiori di frequentare un mini-corso con materie come "cultura militare", "armi e tiro" e visite al poligono con l'uso di arco e pistola ad aria compressa [leggi il protocollo d'intesa].

Secondo il progetto, queste attività avrebbero permesso di "avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso".

Per comprendere l'iniziativa vale la pena leggere la Rivista ufficiale dell'Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia) che nel primo numero di quest'anno [leggi] illustra nel dettaglio la proposta, evidenziandone proprio gli aspetti più militari (guardate la foto, merita particolare attenzione).


Ma ecco la buona notizia: il corso quest'anno NON si farà.

A seguito delle numerose proteste che si sono levate da ogni parte contro un'iniziativa altamente diseducativa (gli studenti chiamati "cadetti" e le squadre "pattuglie"), il corso è stato sospeso.
Leggete la posizione sulla vicenda il segretario nazionale Nicola Tanzi del sindacato autonomo di polizia (Sap): " Piuttosto che addestrare gli studenti a scenari di guerra, noi preferiamo lavorare per portare nelle scuole la formazione alla legalità . Il progetto rappresenta l`ennesimo segnale sbagliato di una politica che taglia fondi a poliziotti e carabinieri per investire in discutibili e inutili progetti di formazione militare delle giovani generazioni".

giovedì 21 ottobre 2010

FONTE: AGETOSCANA

CONTRIBUTO VOLONTARIO DEI GENITORI
(APPROFONDIMENTO 4)

Eppure qualcosa si muove: trent’anni fa i genitori brontolavano e pagavano, l’anno scorso fa i genitori pagavano e brontolavano. Oggi invece sta nascendo una nuova consapevolezza a proposito dei finanziamenti alle scuole. Sulla scia della presa di posizione dell’A.Ge. Toscana si sono espressi in tanti, a partire dall’autorevole Il Sole 24 Ore. Non che concordiamo su tutte le loro posizioni, comunque fatto sta che il problema è stato posto e che almeno un po’ di chiarezza è stata fatta. Per restare in casa nostra, ecco le domande e i commenti dei genitori che hanno partecipato agli incontri di formazione di Portoferraio e di Grosseto.

In primo luogo ci è stato chiesto un approfondimento sul contributo volontario dei genitori. Come abbiamo detto, la Legge 40/2007 (intervenendo a modifica del Testo unico sulle imposte sui redditi 917/1986) consente di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le erogazioni liberali a favore delle scuole finalizzate all’innovazione tecnologica o all’ampliamento dell’offerta formativa. Delle erogazioni finalizzate all’edilizia scolastica volutamente non parliamo, perché si tratta di una voce di spesa di stretta competenza degli enti locali, non prevista nel bilancio delle scuole e che ben poco ha a che fare con i versamenti che facciamo noi genitori.

Riportiamo la circolare dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna n. 3317 del 22.3.2010, che meritoriamente dà istruzioni alle scuole affinché rilascino ai genitori un’attestazione da utilizzare per la dichiarazione dei redditi. Molti CAF infatti si rifiutano di portare questo tipo di versamenti in detrazione. Da notare che manca ogni riferimento ai versamenti per gite scolastiche, che secondo alcuni costituiscono una sorta di rimborso da parte dei genitori alle scuole per un servizio ricevuto: una tesi poco sostenibile quando si va a verificare che non di “gite” ma di “viaggi d’istruzione” si tratta. Viaggi che sono integrati nel piano dell’offerta formativa e ne costituiscono un indubbio arricchimento.

http://www.agetoscana.it/at/CS/2010/Bil2/USR_ER_ContrGen.pdf

Un aspetto che ha fatto molto discutere è stato quello del ruolo dei genitori all’interno dei Consigli d’istituto: “Il Preside e la D.s.g.a. avevano già deciso come utilizzare le somme a disposizione e non c’è stato modo di convincerli… Che margine di intervento ci rimane, come genitori? Quasi nessuno…”. La normativa non dice questo: Dirigente e D.s.g.a. fanno parte della Giunta esecutiva, che propone le varie delibere, soprattutto in materia contabile, ma chi decide è il Consiglio. Organo politico per eccellenza, il Consiglio d’Istituto dà i criteri per la stesura del POF, ne verifica l’attuazione, delibera il programma annuale e il conto consuntivo. Questo dà ampio margine di intervento a tutti coloro che -genitori, insegnanti, studenti o ATA- hanno proposte utili al miglioramento dell’offerta formativa.



Ci è stato riferito di scuole che pretendono di utilizzare tutto il finanziamento statale per le supplenze (detratto ovviamente il Fondo d’istituto e il finanziamento per la ditta di pulizie) e di coprire le spese di funzionamento con il contributo dei genitori. Questo è assolutamente illegittimo, anzi i Consigli dovrebbero deliberare i criteri di utilizzo dei contributi dei genitori, finalizzandoli unicamente ai progetti e alle attività didattiche.



Per fare un primo bilancio a sei mesi dal nostro primo intervento su questi argomenti, le nostre pagine informative su programma annuale e consuntivo delle scuole sono state visitate quasi 10.000 volte e siamo ai primi posti sui motori di ricerca. Oltre 3.500 visite in tre mesi anche per la detrazione delle spese scolastiche. Siti web e Associazioni hanno rilanciato il nostro comunicato e tantissimi genitori di ogni parte d’Italia si sono rivolti a noi per informazioni. Non possiamo che ringraziare per l’attenzione, con l’auspicio che il nostro lavoro possa essere di aiuto ai tanti genitori impegnati nella scuola.

mercoledì 20 ottobre 2010

FONTE: ScuoleModena.it

PRIMO INCONTRO NAZIONALE DEI COORDINAMENTI PROVINCIALI DEI CONSIGLI DI CIRCOLO E ISTITUTO, E DEI COMITATI GENITORI - BOLOGNA 30 GENNAIO 2010 PRIMO INCONTRO NAZIONALE DEI COORDINAMENTI PROVINCIALI DEI CONSIGLI DI CIRCOLO E ISTITUTO, E DEI COMITATI GENITORI - BOLOGNA 30 GENNAIO 2010
Autore: Francesco Mele
http://www.scuolemodena.it/index.php/notizie/66-primo-incontro-nazionale-dei-coordinamenti-provinciali-dei-consigli-di-circolo-e-istituto-e-dei-comitati-genitori-bologna-30-gennaio-2010



 I CONTRIBUTI VOLONTARI DEI GENITORI
(approfondimento 3)



Sui contributi volontari dei genitori c’è stata una grande discussione e le indicazioni che si decide di dare sono in parte legate alla contingenza immediata, in parte di medio periodo.


TRASPARENZA
Innanzitutto occorre pretendere la massima trasparenza sulla loro gestione che non può essere la mera pubblicazione del Bilancio all’Albo della Scuola.
Per noi trasparenza vuol dire che ogni genitore, direttamente o tramite rappresentante di classe, deve ricevere le seguenti informazioni scritte:



a) all’atto dell’iscrizione o del versamento del contributo volontario, deve essere preventivamente informato che il contributo è volontario e detraibile ai sensi della legge n° 40/07 (art 13, c. 3-a), sempre che il versamento venga effettuato nei modi previsti dalla legge medesima (“tramite banca o ufficio postale”)

b) contestualmente gli deve essere comunicato come la scuola intende spendere il suo contributo, in osservanza dei vincoli che la stesse legge prevede per tali “erogazioni liberali” e che riportiamo per conoscenza: “innovazione tecnologica, edilizia scolastica, ampliamento dell’offerta formativa”

c) dopo il bilancio consuntivo della scuola dovrà essere informato per iscritto come effettivamente il suo contributo è stato speso nell’esercizio finanziario precedente.


I CONTRIBUTI VOLONTARI DEI GENITORI VANNO VINCOLATI

Ma per l’incombente approvazione dei Programmi Annuali, diamo indicazione che i genitori rappresentanti nei CdI si battano per ottenere di mantenere esplicitamente nella voce di bilancio il vincolo previsto dalla legge 40/07 più sopra citato. Anzi, pensiamo che sia di maggiore efficacia che nel versamento che ciascun genitore effettuerà, nella causale venga scritto: “contributo volontario ai sensi della legge 40/07, art.13 c. 3-a, nel rispetto dei vincoli di utilizzo ivi contenuti”.



Rendere esplicitamente vincolati i contributi volontari dei genitori, diventa quest’anno irrinunciabile dal momento che la nota del MIUR alle scuole del 14 dicembre scorso prevede che “i finanziamenti non vincolati dovranno essere impegnati per finanziare il fondo d’Istituto del personale, per pagare le supplenze brevi, le ditte che si occupano delle pulizie, ecc.

COSTITUIRE UN FONDO SEPARATO PER I CONTRIBUTI VOLONTARI DEI GENITORI

Ma sulla questione dei contributi volontari è emersa una proposta che il Coordinamento di Modena intende praticare con forza e per cui chiede il contributo e la condivisione di tutti. Per illustrare la proposta ed evitare ogni equivoco e fraintendimento, la delegazione modenese sostiene che il normale funzionamento delle Scuole Statali deve essere assicurato in tutto e per tutto dallo Stato, e quindi dai cittadini attraverso la normale tassazione sui redditi. I genitori, attraverso i contributi volontari vincolati, possono contribuire all’arricchimento dell’offerta standard delle scuole, mettendo a disposizione delle stesse, risorse aggiuntive che nelle scuole superiori hanno un peso anche molto rilevante. Il coordinamento provinciale dei CdI e CG di Modena non è più disposto a tollerare che i contributi volontari, pure se vincolati, possano essere utilizzati per cassa al fine di coprire spese che lo Stato promette di accollarsi ma poi non rimborsa. Questo si è verificato negli ultimi anni e molte scuole hanno accumulato crediti nei confronti dello Stato la cui entità ha dello scandaloso. Solo artifici contabili, il mancato pagamento del fondo di istituto per il personale (in molte scuole da anni) e, specie nelle scuole superiori, i contributi volontari dei genitori, sono serviti ad evitare la bancarotta. Questo stato di cose non può continuare. La delegazione di Modena propone che prenda avvio uno studio di fattibilità degli aspetti tecnico-giuridico-contabili per una gestione del contributo volontario dei genitori in un fondo separato, per evitare lo sfruttamento per cassa, mantenendo la disponibilità per le scuole man mano che lo richiederanno le attività a cui tali contributi il Consiglio di Istituto deciderà di vincolare.



La proposta è di organizzare seminari, convegni, dibattiti in tutto il paese, a cui verranno chiamati esperti del mondo della giurisprudenza, economisti, tecnici di contabilità, esperti dell’associazionismo onlus e di promozione sociale.
La costituzione di un pool tecnico-giuridico-contabile che faccia da supporto a questa e alle altre iniziative sta diventando ormai indifferibile e si esorta ogni territorio ad avviare una campagna di reclutamento che consenta di sfruttare le risorse umane, le competenze, l’esperienza, le capacità, le professionalità di cui il mondo dei genitori è portatore.
La necessità di un tale studio deriva dalla consapevolezza che si tratta di un’impresa non impossibile, ma che va studiata a fondo per ovviare a tutti gli inconvenienti che un percorso come questo può presentare. Inoltre il dibattito che si svilupperà sull’argomento avrà una valenza di metodo e di contenuto perché porrà con forza, e ad una vasta platea che dovrà coinvolgere il maggior numero di genitori, l’idea che è alla base e che è esposta in partenza. Si tratterà quindi anche di una campagna di informazione-formazione e costruzione di consenso intorno ad una battaglia il cui valore fondante non è negoziabile: la scuola è un diritto che lo Stato deve garantire a tutti, in tutto e per tutto.

martedì 19 ottobre 2010

Lo stato della Scuola - 23 ottobre 2010 ore 16.30 Salone del Popolo
Recanati
http://comitatoscuolarecanati.jimdo.com/2010/10/09/lo-stato-della-scuola-sabato-23-ottobre-2010-ore-16-30-recanati/


Il CDG - Comitato per la promozione e la difesa della Scuola Pubblica, l'associazione Fare Società e Laboratorio Recanati organizzano un'assemblea pubblica per discutere circa lo stato della scuola.

Dirigenti scolastici e dei servizi amministrativi, associazioni di genitori, esponenti dei sindacati e del mondo del precariato faranno il punto sugli effetti della riforma Gelmini e, più in generale, sullo stato della scuola.

Sarà presentata un'analisi dei dati circa gli organici, sul taglio delle ore, sul tempo pieno, sostegno, composizione delle classi, bilanci scolastici, ....


Interverranno:

- Lidia Mangani - Dirigente Scolastico

- Francesco Accattoli - Coordinamento precari Ancona

- Rappresentati sindacali

- Noi genitori...


SALONE DEL POPOLO ORE 16.45 - RECANATI

giovedì 7 ottobre 2010

ORGANI COLLEGIALI

fonte del materiale: COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI



http://www.genitoridemocratici.it/wp-content/uploads/2010/10/organi_collegiali_scuola.pdf




fonte del materiale:  AGE

I CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE

Come ogni anno, entro ottobre si rinnovano i rappresentanti di classe e di sezione. Essi

rivestono un ruolo importante e prezioso, che andrebbe incoraggiato con spirito di amicizia e di

solidarietà.

Insegnanti e dirigenti, a loro volta, dovrebbero valorizzare di più il parere e la proposta dei

rappresentanti dei genitori.

La classe, la sezione, è lo spazio della “operatività” in cui si attua concretamente il processo

educativo immediato e quotidiano. Ogni giorno gli alunni reclamano un apporto di conoscenze,

un’opportunità di esperienze, un rapporto interpersonale significativo.

La situazione della classe costituisce la verifica più immediata del progetto educativo. I

rappresentanti di classe possono fare molto per monitorare con continuità la qualità della vita

scolastica.

I Consigli di classe e di interclasse costituiscono la sede di più diretta collaborazione delle

componenti scolastiche per la migliore realizzazione degli obbiettivi educativi.

Possono contribuire ad individuare le iniziative e le attività opzionali idonee ad arricchire di

motivazioni ed interessi l’impegno degli allievi. Il confronto diretto tra docenti e genitori consente

di individuare problemi e difficoltà.

Il Consiglio di Classe – interclasse - intersezione è previsto dall’art.5 del D.L. 297/1994

Ha compiti di proposta:

- in ordine all’azione educativa e ad iniziative di sperimentazione, di cui il Collegio

Docenti deve tener conto (DPR 275 - 99).

- Propone i libri di testo e i sussidi didattici.

- Indica le attività integrative, inclusi i viaggi di istruzione e le visite guidate

- Avanza proposte in ordine ai vari aspetti organizzativi : orari, moduli degli insegnanti,

iniziative particolari...

- Verifica ogni bimestre la corrispondenza tra la programmazione ed i risultati, per far

emergere positività, discordanze, carenze, per formulare aggiustamenti migliorativi

(L.517/1977);

Ha possibilità di propria iniziativa:

- intraprende attività per la migliore realizzazione degli obiettivi (C.M.274);

- organizza iniziative per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap, di

svantaggio, di disadattamento scolastico e sociale,

- trova soluzioni per agevolare i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni.

Inoltre, opportuno valorizzare le Assemblee dei genitori

L’Assemblea rappresenta il momento opportuno per esprimere le esigenze e le richieste

delle famiglie, da dove partire nella costruzione del “Piano dell’offerta formativa”.

A scadenze periodiche l’assemblea va convocata per verificare il grado di soddisfazione,

in riferimento a quanto la scuola realizza.

I consigli di classe si riuniscono più frequentemente per dare concretezza progettuale a

quanto emerso nelle assemblee attraverso proposte ed un monitoraggio continuo di

quanto si svolge nelle classi. Questa procedura operativa è funzionale per realizzare

una effettiva cooperazione tra famiglie e scuole per l’educazione degli allievi.
 


 
coordinamento genitori democratici
17 settembre 2010 peschiera del garda


C’era due volte. Divertiamoci con le storie.

La regola che libera – Riflessioni sulla fantasia

http://www.genitoridemocratici.it/wp-content/uploads/2010/09/pieghevole.pdf



materiale dell'assemblea:

http://www.genitoridemocratici.it/?page_id=831
È NATO IL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEI COMITATI PER LA DIFESA DELL’ISTRUZIONE PUBBLICA DI PESARO E URBINO


Il Coordinamento provinciale dei Comitati per la difesa dell’istruzione pubblica di Pesaro e Urbino è nato nel mese di luglio dell'anno 2010 e si propone di coordinare le attività dei tre comitati esistenti nel territorio provinciale per la difesa della scuola pubblica (Comitato genitori insegnanti per la difesa della scuola pubblica di Pesaro, Comitato genitori insegnanti per la difesa della scuola pubblica di Fano e Comitato genitori insegnanti per la difesa dell’Istruzione pubblica di Urbino), del Coordinamento Precari Scuola di Pesaro e Urbino e di altri comitati che verranno a costituirsi per integrare le attività già esistenti. Il coordinamento è sorto con l'intento di dare voce univoca alla pluralità di cittadini che si stanno battendo in vari distretti del nostro territorio per gli stessi obiettivi di contrasto delle politiche di tagli e di smantellamento del sistema dell'Istruzione pubblica italiana, di difesa della centralità dell'Istruzione pubblica e costruzione di un sistema dell'Istruzione pubblica, aperto, plurale, democratico, laico e accessibile alle fasce più deboli.


Questi obiettivi generali dovranno trovare attuazione in proposte e stimoli da rivolgere al territorio provinciale di Pesaro-Urbino che almeno da tre anni a questa parte ha visto il sistema dell’istruzione pubblica fortemente colpito. Infatti:


Ø la regione Marche è la terza in Italia per numero di alunni per classe e, fra le province marchigiane, quella di Pesaro e Urbino è la prima per numero di alunni per classe. Questa situazione mette in molti casi a rischio gli studenti che sono stipati in ambienti non sempre idonei ad accoglierli.

Ø Gli insegnanti di sostegno sono scesi da 525 a 493, a fronte di 1.155 alunni diversamente abili nella provincia di Pesaro e Urbino.

Ø A fronte di un aumento degli studenti, il numero degli insegnanti è calato, quest’anno, di 200 unità nella provincia di Pesaro e di 700 unità nelle Marche. Lo scorso anno si sono tagliati 1.333 fra docenti e personale ATA. Ciò significa che in soli due anni si sono persi nelle Marche più di 2.000 posti di lavoro nella scuola.

VENERDÌ 8 OTTOBRE
organizzeremo una serie di iniziative su territorio provinciale in occasione dell’iniziativa di mobilitazione in difesa della scuola e dell’istruzione pubblica promossa da CGIL e Unicobas e a sostegno della manifestazione promossa nello stesso giorno dagli studenti medi a Pesaro, dell’assemblea permanente degli studenti universitari di Urbino e della protesta dei ricercatori universitari di Urbino

Le iniziative sono le seguenti:

FANO Banchetto informativo presso il centro commerciale del quartiere S. Orso dalle 15.00 alle 17.00.Banchetto informativo presso la Coop Adriatica, dalle 17.00 alle 19.00
PESARO Banchetto informativo a Piazzale Lazzarini dalle 9.00 alle 12.00, dove confluirà la manifestazione degli studenti medi.

URBINO Banchetto informativo a Piazza della Repubblica dalle 9.00 alle 12.30 insieme ai ricercatori dell’Università e agli studenti medi e universitari.

Per contatti:




Comitato di Urbino: Pierpaolo Pacifici (380-5219269),

Comitato di Pesaro: Mauro Marinucci (333-2203926),

Comitato di Fano: Melanie Segal (328-3860342).

lunedì 4 ottobre 2010




















giovedì 14 ottobre ·


15.00 - 19.00
Luogo
ISTITUTO IPSARCT PANZINI - SENIGALLIA





Il diritto dell’alunno disabile, la sentenza della Corte Costituzionale, la situazione in cui si trovano le scuole della provincia di Ancona con l’attuazione dei tagli della L.133/08, le buone pratiche delle scuole e del territorio: l’importanza di continuare a credere nell’integrazione
VARATA LA LEGGE SULLA DISLESSIA:
fonte: rete scuole

http://tuttiabordo-dislessia.blogspot.com/2010/09/varata-la-legge-sulla-dislessia-e-i-dsa.html


Potremo valutare diversamente i bimbi affetti da dislessia,disgrafia,disortografia e discalculia:
http://www.newnotizie.it/2010/09/29/dislessia-nuova-legge-contro-discriminazioni-a-scuola/

Se volete complimentarvi con tantissime mamme che stasera hanno pianto di gioia, qui c'è il link di Laura, promotrice dell'iniziativa.
http://www.facebook.com/pages/Vicenza-Italy/Laura-mamma-di-un-bambino-dislessico/456803020023?ref=mf
LIBRO E MOSCHETTO? NO GRAZIE!


IL Co.Ge.De Liguria (Coordinamento Genitori Democratici) esprime il proprio dissenso in merito al protocollo Gelmini-La Russa, siglato per l’attuazione nelle scuole superiori del progetto “Allenati per la vita” attraverso il quale vengono inserite pratiche militari , quali il tiro al bersaglio con arco e pistole ad aria compressa. Da sempre il Co.Ge.De. si è impegnato nel mondo della scuola, cercando di promuovere la cultura della tolleranza e della pace.e l’idea che la scuola debba essere pubblica, laica e inclusiva. La Scuola deve trasmettere modelli non violenti, improntati ai valori della solidarietà, della giustizia sociale, il valore del lavoro della generosità. Tutto questo presuppone pratiche educative che si prefiggano il superamento dell'egocentrismo e la capacità di vedere "l'altro" e, attraverso "l'altro" il mondo. Anche i giochi hanno una grande importanza, per cui abbiamo sempre sollecitato i genitori a non donare ai loro figli armi giocattolo o a non farli assistere a spettacoli aggressivi e violenti. Abbiamo sempre collaborato con gli insegnanti, optando per la realizzazione di strategie atte a formare e far vivere serenamente gli alunni privilegiando il mondo della relazione. La Scuola Pubblica, attraverso l’educazione ai valori della solidarietà e della mondialità, deve formare persone responsabili, solidali.e capaci di pensiero autonomo L’introduzione nelle scuole superiori di corsi di addestramento militare, in una fase dove i ragazzi vivono un’età di per sé difficile, spesso alla ricerca della loro identità, ci sconcerta e ci preoccupa. Le pratiche paramilitari a cui fa riferimento il protocollo Gelmini-La Russa, sono inaccettabili., in quanto impediscono un sereno processo formativo e sono educativamente pericolose. Il Co.Ge.De., nella convinzione che tali attività rischiano di favorire atteggiamenti di violenza e di intolleranza, auspica che esse non possano in alcun modo consolidarsi all’interno della Scuola della Repubblica.
Genova 01 ottobre 2010
FONTE: COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI

TAGLIO DELLE ORE
Respinto il ricorso del ministero. E' caos in tecnici e professionali


Il Consiglio di Stato conferma il provvedimento del Tar del Lazio e chiede di "rideterminare l'orario complessivo annuale". A lezioni iniziate, con gli organici già definiti, la riorganizzazione per gli istituti diventa un vero rompicapo di SALVO INTRAVAIA
Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione
Istituti tecnici e professionali nel caos. Il Consiglio di Stato ha respinto l'appello presentato dal ministero dell'Istruzione contro il provvedimento del Tar Lazio che lo scorso mese di luglio sospendeva i provvedimenti della riforma Gelmini che riducevano le ore di lezione nelle seconde, terze e quarte classi dei tecnici e nelle seconde e terze degli istituti professionali. Ne dà notizia lo Snals, che ha promosso il ricorso al Tar. E a questo punto, visto che il massimo organismo della giustizia amministrativa intima al ministero di tornare sui propri passi, nessuno può prevedere cosa accadrà. Le lezioni sono iniziate da diverse settimane e i 750 mila studenti delle classi interessate hanno già iniziato con un orario settimanale light, le scuole si sono organizzate di conseguenza e, soprattutto, gli organici sono già stati definiti dai provveditorati. "Rideterminarsi sulla definizione dell'orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali", come chiede in burocratese il Consiglio di Stato, diventa un vero e proprio rompicapo. Perché la sforbiciata è già avvenuta. Lo scorso mese di luglio il Tar accoglieva il ricorso dello Snals perché sulla riduzione degli orari nelle classi intermedie dei tecnici e dei professionali a partita in corso non era stato acquisito il parere, non vincolante ma obbligatorio, del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione (Cnpi). Il taglio dell'orario settimanale anche per coloro che avevano iniziato col "vecchio ordinamento", previsto dalla riforma, è sembrato subito un eccesso agli addetti ai lavori. Lo scorso 26 agosto infatti il Cnpi stila il suo parere e considera la mossa del ministro "illegittima" perché priva gli studenti di un diritto: quello di completare senza modifiche di sorta il corso di studi prescelto. In pratica, per fare quadrare i conti, a partire da quest'anno gli studenti delle seconde, terze e quarte classi dei tecnici studieranno 32 ore settimanali e i compagni delle seconde e terze degli istituti professionali scenderanno a 34, per proseguire dal prossimo anno con 32 ore settimanali. A saltare sono state soprattutto ore di Matematica, Informatica e delle materie tecniche dei vari indirizzi. Ma era l'unico modo per il ministero dell'Istruzione di rispettare il taglio di tutte le 87 mila cattedre preventivate nel 2008 dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Per la decisione dei giudici di Palazzo Spada, il segretario dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, esprime "soddisfazione".
(30 settembre 2010)