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L'8 per mille per le scuole
Apprendiamo che in questi giorni alla Camera è stato approvato un o.d.g. proposto dal PD riguardo la ripartizione della quota dell'8 per mille dell'IRPEF destinata allo Stato. L'0.d.g., già anticipato alcuni mesi fa, chiede la modifica della legge 222 del 1985 sull'8 per mille per consentire ai contribuenti di "indicare esplicitamente la scuola pubblica come destinataria di una quota fiscale dell'8 per mille...."per la sicurezza e l'adeguamento funzionale degli edifici scolastici".
Ribadiamo il nostro dissenso.
La legge citata riguarda la devoluzione dell'8 per mille dell'IRPEF, originariamente a favore della Chiesa cattolica, in seguito rivendicata anche da altre confessioni religiose, e allo Stato per determinate finalità. Per quanto riguarda lo Stato, è improprio parlare di "devoluzione", in quanto lo Stato è il "destinatario naturale" dell'intero gettito dell'imposta sul reddito... comunque, chi non sceglie di devolvere quella quota alla Chiesa o agli altri soggetti titolati, l'affida al governo al quale la legge citata attribuisce la facoltà di utilizzarla "fuori bilancio" per scopi umanitari, assistenziali ,culturali...
Si tratta di un provvedimento nato in coda al Nuovo Concordato per garantire alla Chiesa un sostentamento del clero non più previsto dal Nuovo Concordato. Ne è derivata una normativa - come è noto- del tutto truffaldina in quanto la ripartizione delle quote di coloro che nulla hanno espresso avviene sulla base del maggior numero di scelte espresse (quelle a favore della Chiesa cattolica, vista la grande pubblicità messa in atto) anziché "restare" al naturale destinatario delle imposte, lo Stato.
Basta questa procedura per far sì che un partito democratico e laico, come il PD afferma di essere, prenda le distanze da una simile legge di cui andrebbe piuttosto chiesta l'abrogazione! Ma ancor più grave è chiedere di affidare ad una simile legge interventi relativi all'istituzione scolastica, funzione precipua e indelegabile della Repubblica.
La scuola dello Stato ( e non solo "pubblica" come recita l'o.d.g. comprendendo in questa dicitura anche le scuole private-paritarie i cui edifici da mettere in sicurezza riguardano i proprietari privati e non lo Stato!), la scuola dello Stato -ribadiamo- è non un servizio, ma funzione precipua dello Stato e i fondi per metterla in sicurezza devono essere strutturali , non certo affidati al gettito capriccioso di quote variabili, soggette alla libera scelta dei contribuenti.
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