martedì 23 ottobre 2012


                 SCUOLA E DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA


I Genitori devono essere coinvolti attivamente nell’elaborazione del piano dell’offerta formativa delle singole scuole, tramite una progettazione integrata, espressione della partecipazione attiva di tutte le componenti scolastiche. Respingiamo con forza l’idea che i genitori debbano essere considerati come utenti o acquirenti di vari servizi offerti da istituzioni scolastiche  inserite in una logica aziendale e mercantile. I genitori non sono clienti, ma co-educatori della scuola frequentata dai loro figli.

Pertanto, riteniamo indispensabile la presenza di rappresentanti di genitori, eletti direttamente, a livello di classe e di istituto. I rappresentanti della componente genitori devono interagire all’interno del consiglio di classe, organo collegiale prioritario nell’impostazione del progetto formativo ed educativo offerto ai singoli studenti e alle loro classi..Essi devono, inoltre, interagire con le altre componenti scolastiche (dirigenti, docenti, personale ATA e studenti nelle scuole secondarie di 2° grado) nel consiglio di istituto, organo di governo dell’istituzione scolastica dell’autonomia.

La rappresentanza delle varie componenti scolastiche deve essere regolata da una normativa uniforme su tutto il territorio nazionale e non da statuti dei singoli istituti scolastici, come previsto dalla PDL 953 (ex Aprea).

La costituzione dei comitati dei genitori e degli studenti, formati dagli eletti nei singoli consigli di classe, deve essere resa obbligatoria all’interno di ogni istituzione scolastica. L’organo collegiale di governo della scuola dell’autonomia (con la presenza sufficientemente paritetica delle varie componenti) deve essere presieduto da un genitore, al fine di garantire l’interazione tra scuola e famiglie.

Il consiglio di istituto deve essere composto dai rappresentati delle sole componenti scolastiche, con l’assoluta esclusione di membri esterni.

Esprimiamo, altresì, il nostro netto dissenso su quanto auspicato dalla suddetta DPL 953 sull’opportunità di eventuali finanziamenti delle singole scuole da parte di fondazioni o privati, che, oltre ad inserire la scuola in un’aberrante logica di mercato, potrebbero dare vita ad una sorta di privatizzazione strisciante della Scuola di Stato. Inoltre, al fine di evitare la cancellazione dell’unitarietà del sistema nazionale di istruzione e formazione, non condividiamo la proposta contenuta nella  PDL 953, in merito all’emanazione di statuti da parte delle singole istituzioni scolastiche. Il Co.Ge.De. è contrario al ridimensionamento delle competenze e dei poteri degli organi collegiali scolastici che devono deliberare in modo autonomo e non esclusivamente su proposte avanzate dal dirigente scolastico, il quale deve continuare ad operare nel pieno rispetto delle competenze degli stessi organismi di democrazia partecipativa. Crediamo quindi che la scuola dell’autonomia non debba trasformarsi nella scuola della dirigenza, in un’anacronistica logica di governo  centralistico e gerarchico della Scuola  (MIUR-USR-USP-DS).

Il Co.Ge.De. ritiene imprescindibile per la realizzazione dell’autonomia scolastica l’esistenza di organi collegiali territoriali che, per quanto rivisti nella composizione e rimodulazione territoriale, debbano avere effettive competenze di coordinamento e programmazione e poteri consultivi con valenza obbligatoria. Ai nuovi organi collegiali territoriali deve essere affidata una funzione di osservatorio sui bisogni formativi dei territori di loro competenza, anche per quanto attiene l’edilizia scolastica, il dimensionamento della rete scolastica e un’adeguata presenza sul loro territorio delle scuole statali di ogni ordine e grado. Nella netta convinzione che sia necessario il confronto ideale e programmatico tra le diverse concezioni che animano la scuola e la società, si esprime, infine, netto dissenso in merito a proposte di eventuali elezioni di secondo grado dei rappresentanti delle varie componenti scolastiche. Tra i componenti degli organi collegiali territoriali deve essere garantita la rappresentanza di tutte le componenti scolastiche ed una loro sufficiente pariteticità. Al fine di favorire la partecipazione alle attività degli OO.CC., i genitori lavoratori dipendenti devono poter usufruire di appositi permessi orari.

 

Genova, 01 ottobre 2012

 

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