Dopo un anno molto difficile, trascorso ascoltando le interviste del ministro Gelmini ed i suoi tentativi di giustificare il salasso inaudito della scuola, università e ricerca. Dopo un anno di scioperi, proteste, inutili tentativi di insegnanti e genitori per far ragionare il governo sui misfatti che si andavano a perpetrare ai danni della scuola pubblica. Dopo un anno così, cosa accade oggi, nelle scuole?
La situazione che oggi le scuole vivono si può sintetizzare in:
- classi sovraffollate in barba alle norme sulla sicurezza e a discapito della qualità dell’apprendimento;
- riduzione delle ore di sostegno per gli alunni disabili;
- impossibilità per le scuole di nominare supplenti (alunni distribuiti nelle altre classi in assenza dell’insegnante);
- impossibilità di lavoro per i precari (salvataggio dell’Alitalia sì, mentre migliaia di lavoratori della scuola vengono di fatto abbandonati);
- continuo ricorso al contributo delle famiglie (mentre si finanziano con i soldi dei cittadini le scuole private);
- diminuzione dell’orario scolastico;
- gli ultimi interventi legislativi disegnano una scuola di “premi” e “punizioni” mortificando il reale merito individuale di alunni ed insegnanti (la scuola “vince” se boccia o se insegna?)
Oggi dunque, dopo i provvedimenti del ministro Gelmini, la scuola registra un ulteriore indebolimento non riuscendo a risolvere i suoi atavici problemi e non potendo contare più sulla “forza” dei suoi protagonisti.
Intervistato da Fabio Fazio durante la puntata domenicale di “Che tempo che fa”, alla domanda che il conduttore poneva circa la possibilità che esista una vera volontà di dare un duro colpo alle mafie in questo paese, Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria rispondeva: “faccio il Magistrato da 25 anni e mi sono fatto questa idea, chi è al potere, non importa se di destra o di sinistra non vuole che ci sia da un lato un potere giudiziario forte e dall’altro una scuola che funzioni. Un sistema giudiziario forte vuol dire controllare il manovratore; una scuola efficiente vuol dire avere della gente colta, ragazzi pensanti, che non accetteranno mai certi modi di vivere o certe situazioni…”
Il Comitato Scuola Maceratese
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