mercoledì 26 maggio 2010

“La Scuola media azzoppata” di Pippo Frisone


Il primo colpo di machete inferto agli organici della scuola media è stato dato dall’introduzione dei nuovi ordinamenti e dalla conseguente formazione delle cattedre sia sul tempo normale sia sul tempo prolungato. Nel 2009/10, primo anno del triennio, vennero tenute fuori dai tagli le attuali classi terze a tempo prolungato che mantennero per continuità le cattedre col vecchio ordinamento. Nell’anno in corso 2009/10 i posti in organico nella provincia di Milano furono tagliati brutalmente di -690 unità , passando a 7.540 Per il 2010/11, dei 407 posti tagliati alle medie della Lombardia ben, 178 sono stati eliminati su Milano.
Il criterio adottato dall’USR , basato sul rapporto alunni/posti, come per la primaria, ha riproposto lo stesso squilibrio: Con 1.567 alunni in più ( 37,9%) e un organico pari al 38,4% di quello regionale, i tagli alle medie di Milano ammontano al 43,7% del totale regionale. Il tempo prolungato si attesta attorno al 38% delle classi con una tendenza in calo. Sono 28 le classi prime a T.P. in meno rispetto al 2009/10, mentre sono 84 le classi seconde in più, e 22 le classi terze in meno. Le classi a tempo normale, di conseguenza, registrano un forte incremento nelle prime con +56, per calare nelle seconde a -86 mentre le terze tornano a salire a+70.
Il rischio di trovarsi in esubero anche quest’anno interesserà soprattutto le cattedre di Tecnologia ed Educazione Fisica. Spetterà ancora una volta all’Usp di Milano tentare di salvare il maggior numero di soprannumerari che si determineranno coi 154 tagli in organico di diritto, avendo spostato 24 tagli sull’organico di fatto, dopo un’intesa con le OO.SS. Ma i tagli effettivi sono ben più consistenti dei 178 decisi dall’USR.
Basti pensare che mettendo assieme tutti gli spezzoni orari, il sistema informatico è riuscito a ricomporre 778 cattedre orario esterne. In realtà quelli abbinabili con criteri di raggiungibilità in non più di 2 comuni e non più di 3 scuole e quindi utilizzabili, sono circa 340. Tali cattedre orario saranno mantenute a salvaguardia dei docenti titolari perdenti posto fino a copertura della dotazione organica di diritto assegnata pari a 7.386 posti . Le restanti cattedre orario, come in passato, verranno smontate e ricondotte in O.D. a spezzoni orario e quindi non computabili come posti interi.
Non potendoli cancellare in quanto ore curricolari d’insegnamento, gli spezzoni saranno destinati per la maggior parte al personale precario che a causa di questi tagli vedrà fortemente ridurre il proprio livello occupazionale. Come lo scorso anno, sono i precari quelli maggiormente colpiti ma non solo. In una scuola media azzoppata , stretta nei tagli, che non riesce nemmeno a potenziare l’Inglese né a garantire alcun prolungamento del tempo scuola richiesto fino a 40h, che da anni non apre più nuovi corsi d’orientamento musicale , ridotta sempre più ad essere un contenitore di passaggio , tra qualche anno saranno anche gli studenti a pagarla.
Più classi assegnati ai docenti , meno ore curriculari nelle classi, abolizione delle compresenze. Questa la nuova scuola media voluta dalla Gelmini.
O la media, piaccia o non piaccia questa “riforma”, saprà trovare, al di là dei tagli, una nuova identità e una nuova “mission” per uscire dalla crisi in cui versa o sarà destinata a rimanere un prolungamento della primaria, con minori riconoscimenti ma senza alcun ancoraggio e collegamento con la secondaria superiore .
da ScuolaOggi 17.05.10

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