Sperimentazione sulla riduzione di un anno della secondaria: ecco il Decreto del MIUR
Nessun quadro di riferimento nazionale per la sperimentazione. Silenzio e politica del fatto compiuto del Ministro. La FLC radicalmente contraria.
22/11/2013
Decreto di sperimentazione sulla riduzione di un anno del ciclo secondario. Il decreto riguarda tre scuole secondarie statali: IIS Majorana di Brindisi, ITE Tosi di Busto Arsizio, IS Anti di Verona, anche il Liceo Flacco di Bari ha ricevuto l'ok dal Ministero.
Ad oggi quindi risultano autorizzate le sperimentazioni per i seguenti
istituti paritari il Liceo Carli (Brescia), il collegio San Carlo
(Milano), l’istituto Olga Fiorini (Busto Arsizio). Non sappiamo se sono
già state autorizzate dal MIUR tre scuole campane il Liceo Sannizzaro di
Napoli, il Liceo “Garibaldi” di Napoli, I.S. “Telesia” di Telese Terme
di Benevento.
Questa vicenda è gravissima per la FLC CGIL. Tutta l'operazione avviene senza un quadro di riferimento nazionale e senza il previsto parere obbligatorio del Consiglio nazionale della pubblica istruzione di cui all'art.11 del DPR 275.
Leggendo le relazioni dei progetti sperimentali e la motivazione della riduzione di un anno francamente si rimane allibiti. I progetti infatti mettono in campo tutta una serie di interventi innovativi sul versante della didattica anche condivisibili che, sommessamente ricordiamo vengono già attuati in tante scuole del nostro paese, ma che non rilevano ai fini della riduzione di un anno. Eliminata quindi tutta questa parte descrittiva che costituisce il 95% del progetto e che potremmo chiamare, con un eufemismo, “foglia di fico”, ecco la motivazione reale: poiché le scuole si auto-denominano Internazionali in virtù di un aumento dello studio in lingua di alcune materie (ndr. si sta parlando della metodologia CLIL obbligatoria da quest'anno in tutte le scuole secondarie), sulla base di questa denominazione “si motiva la necessità di rispondere all'istanza internazionale offrendo un curricolo di quattro anni come quasi ovunque nel mondo e come accade nelle scuole italiane all'estero”. A parte quest'ultimo assunto che ci farebbe piacere confutare dati alla mano, la motivazione non solo non è convincente ma riteniamo che non sia neppure legittima. Le scelte fatte in altri paesi in termini di durata dei cicli sono relative e hanno come quadro di riferimento, ad esempio sul versante del curricolo, tutto il percorso scolastico e conseguentemente interventi sulla durata del percorso di studi non riguardano solo il secondo ciclo ma si devono bilanciare con il primo ciclo. In Italia evidentemente, a partire da nostro Ministro si crede che i cicli siano due corpi a sé e che quindi si possa intervenire sull'uno o sull'altro senza conseguenze.
Ci sarebbe molto da aggiungere nel merito dei progetti ma scegliamo di segnalarne un passaggio che ci sembra gravissimo. I destinatari del progetto, vale a dire gli studenti, devono mostrare un alto grado di motivazione... oltre all'impegno e alla determinazione nel raggiungimento dei propri obiettivi si favorirà nell'orientamento in ingresso, la scelta degli studenti con il rendimento migliore, dopo una selezione basata su colloqui motivazionali. Tradotto: selezione in ingresso e iscrizione solo per gli studenti migliori.
La FLC ha più volte sollecitato il Ministro a dare risposte su questo punto, risposte dovute non solo al sindacato ma soprattutto al paese sulle scelte che decide di mettere in campo. Risposte che pretenderemo anche durante l'incontro previsto quest'oggi.
La FLC chiede ancora al Ministro di interrompere la sperimentazione e di aprire una fase di ascolto che coinvolga il mondo della scuola, le associazioni sindacali professionali e studentesche. In caso contrario la nostra organizzazione sindacale metterà in campo iniziative di mobilitazione, a partire dalla manifestazione nazionale prevista per il 30 novembre prossimo.
Allegati
Pubblichiamo il Questa vicenda è gravissima per la FLC CGIL. Tutta l'operazione avviene senza un quadro di riferimento nazionale e senza il previsto parere obbligatorio del Consiglio nazionale della pubblica istruzione di cui all'art.11 del DPR 275.
Leggendo le relazioni dei progetti sperimentali e la motivazione della riduzione di un anno francamente si rimane allibiti. I progetti infatti mettono in campo tutta una serie di interventi innovativi sul versante della didattica anche condivisibili che, sommessamente ricordiamo vengono già attuati in tante scuole del nostro paese, ma che non rilevano ai fini della riduzione di un anno. Eliminata quindi tutta questa parte descrittiva che costituisce il 95% del progetto e che potremmo chiamare, con un eufemismo, “foglia di fico”, ecco la motivazione reale: poiché le scuole si auto-denominano Internazionali in virtù di un aumento dello studio in lingua di alcune materie (ndr. si sta parlando della metodologia CLIL obbligatoria da quest'anno in tutte le scuole secondarie), sulla base di questa denominazione “si motiva la necessità di rispondere all'istanza internazionale offrendo un curricolo di quattro anni come quasi ovunque nel mondo e come accade nelle scuole italiane all'estero”. A parte quest'ultimo assunto che ci farebbe piacere confutare dati alla mano, la motivazione non solo non è convincente ma riteniamo che non sia neppure legittima. Le scelte fatte in altri paesi in termini di durata dei cicli sono relative e hanno come quadro di riferimento, ad esempio sul versante del curricolo, tutto il percorso scolastico e conseguentemente interventi sulla durata del percorso di studi non riguardano solo il secondo ciclo ma si devono bilanciare con il primo ciclo. In Italia evidentemente, a partire da nostro Ministro si crede che i cicli siano due corpi a sé e che quindi si possa intervenire sull'uno o sull'altro senza conseguenze.
Ci sarebbe molto da aggiungere nel merito dei progetti ma scegliamo di segnalarne un passaggio che ci sembra gravissimo. I destinatari del progetto, vale a dire gli studenti, devono mostrare un alto grado di motivazione... oltre all'impegno e alla determinazione nel raggiungimento dei propri obiettivi si favorirà nell'orientamento in ingresso, la scelta degli studenti con il rendimento migliore, dopo una selezione basata su colloqui motivazionali. Tradotto: selezione in ingresso e iscrizione solo per gli studenti migliori.
La FLC ha più volte sollecitato il Ministro a dare risposte su questo punto, risposte dovute non solo al sindacato ma soprattutto al paese sulle scelte che decide di mettere in campo. Risposte che pretenderemo anche durante l'incontro previsto quest'oggi.
La FLC chiede ancora al Ministro di interrompere la sperimentazione e di aprire una fase di ascolto che coinvolga il mondo della scuola, le associazioni sindacali professionali e studentesche. In caso contrario la nostra organizzazione sindacale metterà in campo iniziative di mobilitazione, a partire dalla manifestazione nazionale prevista per il 30 novembre prossimo.
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