MACERATA: ASSEMBLEA APERTA A STUDENTI E INSEGNANTI SULLA BUONA SCUOLA
30 MAGGIO 2015 DALLE 15,30 ALLE 18,30
VIA VERDI 10/A
Incontro aperto per discutere e formare con studenti e
insegnanti riguardo il DDL "Buona Scuola", approvato alla camera e in
discussione in senato, di cui troppo poco si é parlato. Quello dello
strapotere in mano ai Dirigenti invece che agli organi collegiali é
davvero un passo avanti? Le modalitá di assunzione dei docenti sono
corrette e risolutive? Gli investimenti dei privati nelle singole scuole
sono un insulto alla dicitura di scuola "Pubblica"? Queste e molte
altre domande saranno discusse insieme, vi aspettiamo!
Per Info: Elena - 3458169000
“L’educazione è il valore meno materiale che esista, ma il più decisivo per l’avvenire di un popolo, in quanto è la sua forza spirituale, e per questo è soggiogata da coloro che pretendono di vendere il Paese… Sì, continuiamo a resistere, perché non possiamo permettere che l’educazione di trasformi in un privilegio” (Ernesto Sábato, Prima della fine)
venerdì 29 maggio 2015
martedì 5 maggio 2015
recanati: coordinamento genitori democratici
LA BUONA SCUOLA CHE NON C’E’
Comunicato stampa del Coordinamento Genitori Democratici di Recanati
Non ci siamo. Il Coordinamento Genitori Democratici avendo esaminato il DDL sulla scuola in discussione al Parlamento ritiene che anche questa volta la speranza di un intervento intelligente ed efficace di riforma della scuola sia disattesa.
Il disegno di legge in discussione non ha nulla della riforma che restituisca alla scuola la sua centralità, la sua efficacia educativa, culturale e professionale, il suo ruolo di strumento di riduzione delle diseguaglianze derivate dai privilegi sociali ed economici.
Sembra andare, anzi, in senso inverso, ignorando apertamente i risultati del sondaggio promosso nell’autunno scorso dal Governo stesso.
1. Innanzitutto non si risana la ferita dei tagli di risorse (oltre 8 miliardi nel solo periodo della Gelmini) in denaro e delle ore di lezione. Malgrado le affermazioni di facciata, la riforma, come premette la Relazione Tecnica del MIUR, “non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”, lasciando così l’Italia fanalino di coda fra i paesi OCSE quanto a finanziamento della scuola
2.Secondariamente si basa sull’idea, sbagliata, che una scuola possa reggersi come un’azienda in cui ci sia un capo e dei dipendenti in lotta tra loro per emergere. Tutti i poteri sono infatti assegnati ai dirigenti che competeranno tra loro per accaparrarsi i docenti più titolati, i quali competeranno tra loro per avere i premi degli incentivi, mentre le famiglie competeranno per trovare posto ai loro figli nelle scuole più affermate.
3. La riforma apre la strada ad un sistema scolastico frammentato dalle differenze, in cui solo alcuni dirigenti riusciranno ad ottenere i docenti migliori (e gli altri a chi vanno?), sponsor, collaborazioni con le migliori aziende del territorio; in cui la stessa realtà produttiva, sociale, culturale della zona farà la differenza tra gli Istituti delle varie parti d’Italia.
Un alunno in difficoltà, per problemi famigliari, o per handicap o per disturbi dell’apprendimento sarà una palla al piede mal sopportata perché abbasserà gli standard delle valutazioni della scuola nei test.
4. Gli insegnanti saranno in concorrenza tra loro e saranno incentivati a non collaborare, a non scambiarsi le buone pratiche, a non interagire con le altre materie per non favorire i colleghi nella corsa ai premi. L’ambiente educativo diventerà un luogo di erogazione di saperi slegati, valutati con test a crocette.
5. Anche spunti interessanti come l’apertura pomeridiana delle sedi scolastiche, i percorsi personalizzati di studio con materie opzionali, l’alternanza scuola-lavoro sembrano assai difficili da attuare in assenza di finanziamenti certi, visto che quelli degli eventuali sponsor sono per definizione incerti.
6. l’Art. 21 del Disegno di Legge affida al Governo la delega a legiferare entro 18 mesi su ben 13 argomenti specifici (reclutamento di dirigenti e insegnati, alunni disabili, ruolo delle rappresentanze di genitori e studenti, formazione professionale, istruzione da 0 a 6 anni, esami di Stato ecc.), cioè l’essenziale arriverà dopo, senza un vero confronto ma in una cornice già data che ne definirà la direzione.
Per queste ragioni il Coordinamento Genitori Democratici di Recanati aderisce allo sciopero del 5 Maggio ed invita il mondo della scuola a una partecipazione generalizzata.
Comunicato stampa del Coordinamento Genitori Democratici di Recanati
Non ci siamo. Il Coordinamento Genitori Democratici avendo esaminato il DDL sulla scuola in discussione al Parlamento ritiene che anche questa volta la speranza di un intervento intelligente ed efficace di riforma della scuola sia disattesa.
Il disegno di legge in discussione non ha nulla della riforma che restituisca alla scuola la sua centralità, la sua efficacia educativa, culturale e professionale, il suo ruolo di strumento di riduzione delle diseguaglianze derivate dai privilegi sociali ed economici.
Sembra andare, anzi, in senso inverso, ignorando apertamente i risultati del sondaggio promosso nell’autunno scorso dal Governo stesso.
1. Innanzitutto non si risana la ferita dei tagli di risorse (oltre 8 miliardi nel solo periodo della Gelmini) in denaro e delle ore di lezione. Malgrado le affermazioni di facciata, la riforma, come premette la Relazione Tecnica del MIUR, “non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”, lasciando così l’Italia fanalino di coda fra i paesi OCSE quanto a finanziamento della scuola
2.Secondariamente si basa sull’idea, sbagliata, che una scuola possa reggersi come un’azienda in cui ci sia un capo e dei dipendenti in lotta tra loro per emergere. Tutti i poteri sono infatti assegnati ai dirigenti che competeranno tra loro per accaparrarsi i docenti più titolati, i quali competeranno tra loro per avere i premi degli incentivi, mentre le famiglie competeranno per trovare posto ai loro figli nelle scuole più affermate.
3. La riforma apre la strada ad un sistema scolastico frammentato dalle differenze, in cui solo alcuni dirigenti riusciranno ad ottenere i docenti migliori (e gli altri a chi vanno?), sponsor, collaborazioni con le migliori aziende del territorio; in cui la stessa realtà produttiva, sociale, culturale della zona farà la differenza tra gli Istituti delle varie parti d’Italia.
Un alunno in difficoltà, per problemi famigliari, o per handicap o per disturbi dell’apprendimento sarà una palla al piede mal sopportata perché abbasserà gli standard delle valutazioni della scuola nei test.
4. Gli insegnanti saranno in concorrenza tra loro e saranno incentivati a non collaborare, a non scambiarsi le buone pratiche, a non interagire con le altre materie per non favorire i colleghi nella corsa ai premi. L’ambiente educativo diventerà un luogo di erogazione di saperi slegati, valutati con test a crocette.
5. Anche spunti interessanti come l’apertura pomeridiana delle sedi scolastiche, i percorsi personalizzati di studio con materie opzionali, l’alternanza scuola-lavoro sembrano assai difficili da attuare in assenza di finanziamenti certi, visto che quelli degli eventuali sponsor sono per definizione incerti.
6. l’Art. 21 del Disegno di Legge affida al Governo la delega a legiferare entro 18 mesi su ben 13 argomenti specifici (reclutamento di dirigenti e insegnati, alunni disabili, ruolo delle rappresentanze di genitori e studenti, formazione professionale, istruzione da 0 a 6 anni, esami di Stato ecc.), cioè l’essenziale arriverà dopo, senza un vero confronto ma in una cornice già data che ne definirà la direzione.
Per queste ragioni il Coordinamento Genitori Democratici di Recanati aderisce allo sciopero del 5 Maggio ed invita il mondo della scuola a una partecipazione generalizzata.
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