NO ALLA SCUOLA DELLA GELMINI
Con l’approssimarsi dell’avvio di un anno scolastico che si preannuncia tra i più incerti e caotici degli ultimi anni, il Co.Ge.De. Liguria (Coordinamento Genitori Democratici) riafferma il più netto dissenso nei confronti della cosiddetta riforma Gelmini, che è del tutto funzionale all’aberrante disegno di disinvestimento culturale ed economico delle politiche scolastiche dell’ultimo decennio.
L’obiettivo del governo Berlusconi è un progressivo impoverimento della Scuola Statale, che porterà ad un immobilismo sociale, a tutto vantaggio degli studenti provenienti dalle famiglie più abbienti.
Quella del duo Tremonti-Gelmini è una scuola fortemente selettiva, una scuola che escluderà i più deboli e i meno fortunati sul piano socio-economico e su quello delle capacità di apprendimento e delle diverse abilità.
Questa “nuova” scuola, nel rispondere ad ingiustificabili criteri di razionalizzazione della spesa e non all’assoluta necessità di investire sul futuro dei giovani, sarà un’istituzione elitaria e, come tale, non più corrispondente al compito di promozione sociale affidatole dalla nostra Costituzione.
L’abolizione del tempo pieno, l’istituzione del maestro unico, la cancellazione delle migliori sperimentazioni e i drastici tagli al tempo scuola consentono al governo Berlusconi di fare cassa sulla pelle dei nostri figli.
La presunta semplificazione del sistema, nel penalizzare i segmenti più deboli dell’istruzione, finirà per aggravare il fenomeno della mortalità scolastica, grazie anche alla possibilità di assolvere all’obbligo di istruzione nella formazione professionale regionale o, ancor peggio, nell’apprendistato a 15 anni.
Pertanto, il Co.Ge.De. Liguria, nel condannare un progetto “riformatore” che riporta la scuola italiana agli anni bui della discriminazione e della diseguaglianza sociale, ribadisce il proprio impegno per il conseguimento dei seguenti obiettivi:
- Abolizione dell’anticipo nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria;
- Ripristino degli originari modelli di tempo pieno e di tempo prolungato;
- Mettere in atto adeguati interventi di recupero (nelle scuole di ogni ordine e grado) per gli alunni con difficoltà di apprendimento;
- Garantire le necessarie ore di sostegno (con docenti specializzati) agli alunni diversamente abili;
- Ripristino della norma relativa ai 20 alunni per classe, in presenza di disabili;
- Favorire la piena integrazione delle bambine e dei bambini provenienti da altre culture;
- Garantire la piena libertà di coscienza, attraverso l’attuazione delle attività alternative all’insegnamento di religione cattolica e l’assegnazione di un docente per lo studio individuale assistito;
- Assolvimento dell’obbligo scolastico nel sistema dell’istruzione pubblica, con l’istituzione (dopo la terza media) di un biennio unitario, formativo ed orientativo e con la formazione professionale post obbligo a partire dai 16 anni;
- Garantire all’istruzione e alla ricerca statali le risorse umane e finanziarie indispensabili per un reale sviluppo e per un costante progresso della nostra Nazione;
- Destinare alle Regioni e agli Enti Locali le risorse finanziarie necessarie a garantire i servizi a domanda individuale e la messa in sicurezza degli edifici scolastici;
- Il pieno rispetto della libertà di insegnamento, quale garanzia di una scuola autenticamente libera e culturalmente pluralistica;
- Una riforma degli organismi di partecipazione democratica, che tenga conto del ruolo essenziale dei rappresentanti delle varie componenti (Docenti, Personale ATA, Studenti e Genitori) nel governo dell’Istituzione Scolastica dell’Autonomia.
Genova. 01 settembre 2010
Con l’approssimarsi dell’avvio di un anno scolastico che si preannuncia tra i più incerti e caotici degli ultimi anni, il Co.Ge.De. Liguria (Coordinamento Genitori Democratici) riafferma il più netto dissenso nei confronti della cosiddetta riforma Gelmini, che è del tutto funzionale all’aberrante disegno di disinvestimento culturale ed economico delle politiche scolastiche dell’ultimo decennio.
L’obiettivo del governo Berlusconi è un progressivo impoverimento della Scuola Statale, che porterà ad un immobilismo sociale, a tutto vantaggio degli studenti provenienti dalle famiglie più abbienti.
Quella del duo Tremonti-Gelmini è una scuola fortemente selettiva, una scuola che escluderà i più deboli e i meno fortunati sul piano socio-economico e su quello delle capacità di apprendimento e delle diverse abilità.
Questa “nuova” scuola, nel rispondere ad ingiustificabili criteri di razionalizzazione della spesa e non all’assoluta necessità di investire sul futuro dei giovani, sarà un’istituzione elitaria e, come tale, non più corrispondente al compito di promozione sociale affidatole dalla nostra Costituzione.
L’abolizione del tempo pieno, l’istituzione del maestro unico, la cancellazione delle migliori sperimentazioni e i drastici tagli al tempo scuola consentono al governo Berlusconi di fare cassa sulla pelle dei nostri figli.
La presunta semplificazione del sistema, nel penalizzare i segmenti più deboli dell’istruzione, finirà per aggravare il fenomeno della mortalità scolastica, grazie anche alla possibilità di assolvere all’obbligo di istruzione nella formazione professionale regionale o, ancor peggio, nell’apprendistato a 15 anni.
Pertanto, il Co.Ge.De. Liguria, nel condannare un progetto “riformatore” che riporta la scuola italiana agli anni bui della discriminazione e della diseguaglianza sociale, ribadisce il proprio impegno per il conseguimento dei seguenti obiettivi:
- Abolizione dell’anticipo nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria;
- Ripristino degli originari modelli di tempo pieno e di tempo prolungato;
- Mettere in atto adeguati interventi di recupero (nelle scuole di ogni ordine e grado) per gli alunni con difficoltà di apprendimento;
- Garantire le necessarie ore di sostegno (con docenti specializzati) agli alunni diversamente abili;
- Ripristino della norma relativa ai 20 alunni per classe, in presenza di disabili;
- Favorire la piena integrazione delle bambine e dei bambini provenienti da altre culture;
- Garantire la piena libertà di coscienza, attraverso l’attuazione delle attività alternative all’insegnamento di religione cattolica e l’assegnazione di un docente per lo studio individuale assistito;
- Assolvimento dell’obbligo scolastico nel sistema dell’istruzione pubblica, con l’istituzione (dopo la terza media) di un biennio unitario, formativo ed orientativo e con la formazione professionale post obbligo a partire dai 16 anni;
- Garantire all’istruzione e alla ricerca statali le risorse umane e finanziarie indispensabili per un reale sviluppo e per un costante progresso della nostra Nazione;
- Destinare alle Regioni e agli Enti Locali le risorse finanziarie necessarie a garantire i servizi a domanda individuale e la messa in sicurezza degli edifici scolastici;
- Il pieno rispetto della libertà di insegnamento, quale garanzia di una scuola autenticamente libera e culturalmente pluralistica;
- Una riforma degli organismi di partecipazione democratica, che tenga conto del ruolo essenziale dei rappresentanti delle varie componenti (Docenti, Personale ATA, Studenti e Genitori) nel governo dell’Istituzione Scolastica dell’Autonomia.
Genova. 01 settembre 2010
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