Non
disturbare
Continua
ad aumentare la domanda d'intervento specialistico per minori che,
pur non avendo alcun tipo di patologia, né fisica né psichica,
evidenziano a scuola problemi di comportamento e profitto.
Sono
tra l'1 e il 3% i bambini affetti da Adhd (Attention
deficit hyperactivity disorder),
con una maggiore concentrazione nelle società più industrializzate.
Negli
USA l'incidenza sale addirittura all'8,4% (ben 5,3 milioni di
diagnosi) con un incremento del 66% tra il 2000 e il 2010. Sempre
negli USA, l'87% dei bambini iperattivi è curato con psicofarmaci.
È
possibile che il ricorso a questi farmaci cresca anche da noi con
l'introduzione di una nuova molecola, la guanfacina (che si aggiunge
al metilfedinato cloridrato e l'atomoxetina, principi attivi dei
farmaci Ritalin e Strattera, disponibili dal 2007), già impiegata e
ampiamente pubblicizzata negli Stati Uniti, e affidata, nell'aprile
2011, a nove istituti scientifici per la sperimentazione in Italia.
Entro il 2015 potrebbe arrivare sui nostri scaffali.
Eppure
i rischi sono noti: “Si riscontrano problemi cardiovascolari, come
la brachicardia (riduzione della frequenza dei battiti). - dice
Pietro Panei, pediatra responsabile del registro nazionale Adhd
dell'Istituto superiore di sanità (segue i “pazienti” dai 6 ai
18 anni, circa 2900) – Possibili impatti si hanno poi sulla
crescita in peso e altezza, sulla maturazione sessuale, sul fegato e
si riscontra anche la tendenza a pensieri suicidari” ….Nientemeno!
Ma
è certo che siano gli studenti ad aver bisogno di cure, e che non
sia invece il sistema scolastico profondamente malato, afflitto da
gravi patologie pedagogiche, didattiche, organizzative; che non sia
patogeno esso stesso, che non finisca con l'intossicare le menti più
aperte, procurando intolleranze culturali, rigetto cognitivo,
alienazione mentale...?
“Follia
tra le più pericolose è mirare a ridurre la vita a una precisa
macchina propulsa dall'esterno”. D.Dolci
Maurizio Parodi
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