I fondi per il miglioramento dell'offerta formativa dopo l’Intesa sugli “scatti”. Secondo incontro al MIUR
Il MIUR propone di inviare alle scuole un anticipo di 500 milioni di euro del fondo di istituto e delle ore eccedenti in attesa che la Corte dei Conti registri l’Intesa del 12 dicembre. Chiediamo certezza e trasparenza sui finanziamenti.
25/01/2013
pre-Intesa sottoscritta all’Aran il 12 dicembre 2012 dai sindacati scuola (tranne la FCL CGIL), e segnatamente sul reperimento delle risorse necessarie per pagare gli scatti di anzianità maturati nel 2011 da docenti e ATA.
L’applicazione di tale accordo comporta un taglio di circa il 37% sul fondo Mof dell’anno scolastico 2012/2013, dovendo sopportare il peso di due annualità. E cioè il pagamento degli arretrati con decorrenza 1 gennaio 2012 e il periodo gennaio/agosto 2013. A partire dall’a.s. 2013/2014 il taglio va a regime e diventa definitivo con una decurtazione del Mof pari al 25%.
Nel corso dell’incontro abbiamo appreso dell’allungamento dei tempi di registrazione dell’Intesa da parte della Corte dei Conti, probabilmente entro la fine di febbraio, dal momento che si sono resi necessari diversi chiarimenti sulla relazione tecnica predisposta dall’Aran. Pertanto, la Direzione del Bilancio ha proposto di inviare alle scuole un primo acconto di circa 500 milioni euro in attesa che sia perfezionato l’iter di controllo.
L’incontro si è concluso con un nulla di fatto per la sostanziale contrarietà dei sindacati firmatari dell’accordo sull’invio di anticipi di cassa senza una preventiva intesa tra sindacati e MIUR sull’applicazione della cosiddetta “clausola di ammorbidimento” (articolo 2, comma 3 della pre-Intesa). Tale clausola dovrebbe servire a spalmare su due anni il pesante taglio iniziale del 37%.
Con l’occasione abbiamo chiesto, ancora una volta, trasparenza sui dati finanziari, con particolare riferimento all’esatta consistenza dei fondi assegnati con il programma annuale 2013, e i criteri utilizzati dal MIUR per restituire parte dei residui attivi vantati dalle scuole.
La Direzione del Bilancio si è impegnata a fornirci i dati richiesti in occasione del prossimo incontro che è stato fissato per mercoledì 30 gennaio con all’o.d.g. i seguenti punti:
La FLC ha ribadito, infine, la propria contrarietà sulle modalità con cui sono state reperite le risorse (taglio del Mof) per pagare gli “scatti di anzianità” 2011. Si tratta di una colossale opera di impoverimento della scuola dell’autonomia, del Pof di istituto e dei salari di docenti e ata che produce un arretramento sul terreno della democrazia contrattuale. Inoltre a questo drastico taglio si aggiunge quello ulteriore del FIS di 47,5 milioni di euro operato dalla legge di stabilità 2013 a parziale finanziamento della cancellazione della norma sulle 24 ore. Cosi facendo il taglio a regime del Mof è di 397,5 milioni di euro. Per queste ragioni la FLC è impegnata con assemblee di consultazione in tutti i luoghi di lavoro al fine di dare la possibilità a docenti e Ata di esprimersi sui contenuti recessivi dell’accordo.
Il 24 gennaio si è svolto al MIUR un secondo incontro informativo sull’applicazione della L’applicazione di tale accordo comporta un taglio di circa il 37% sul fondo Mof dell’anno scolastico 2012/2013, dovendo sopportare il peso di due annualità. E cioè il pagamento degli arretrati con decorrenza 1 gennaio 2012 e il periodo gennaio/agosto 2013. A partire dall’a.s. 2013/2014 il taglio va a regime e diventa definitivo con una decurtazione del Mof pari al 25%.
Nel corso dell’incontro abbiamo appreso dell’allungamento dei tempi di registrazione dell’Intesa da parte della Corte dei Conti, probabilmente entro la fine di febbraio, dal momento che si sono resi necessari diversi chiarimenti sulla relazione tecnica predisposta dall’Aran. Pertanto, la Direzione del Bilancio ha proposto di inviare alle scuole un primo acconto di circa 500 milioni euro in attesa che sia perfezionato l’iter di controllo.
L’incontro si è concluso con un nulla di fatto per la sostanziale contrarietà dei sindacati firmatari dell’accordo sull’invio di anticipi di cassa senza una preventiva intesa tra sindacati e MIUR sull’applicazione della cosiddetta “clausola di ammorbidimento” (articolo 2, comma 3 della pre-Intesa). Tale clausola dovrebbe servire a spalmare su due anni il pesante taglio iniziale del 37%.
La nostra posizione
È importante mettere le scuole nelle condizioni di programmare con certezza e tempestività l’uso delle risorse finanziarie inviando tempestivamente i soldi di loro pertinenza per sollevarle dal profondo stato di sofferenza finanziaria in cui si trovano, evitando un andamento ondivago delle risorse.Con l’occasione abbiamo chiesto, ancora una volta, trasparenza sui dati finanziari, con particolare riferimento all’esatta consistenza dei fondi assegnati con il programma annuale 2013, e i criteri utilizzati dal MIUR per restituire parte dei residui attivi vantati dalle scuole.
La Direzione del Bilancio si è impegnata a fornirci i dati richiesti in occasione del prossimo incontro che è stato fissato per mercoledì 30 gennaio con all’o.d.g. i seguenti punti:
- anticipo alle istituzioni scolastiche ed educative delle risorse del MOF, nelle more del perfezionamento del CCNL 12/12/2012;
- ipotesi di accordo per la distribuzione di tutte le risorse del MOF 2012/2013 sulla base del CCNL 12/12/2012.
La FLC ha ribadito, infine, la propria contrarietà sulle modalità con cui sono state reperite le risorse (taglio del Mof) per pagare gli “scatti di anzianità” 2011. Si tratta di una colossale opera di impoverimento della scuola dell’autonomia, del Pof di istituto e dei salari di docenti e ata che produce un arretramento sul terreno della democrazia contrattuale. Inoltre a questo drastico taglio si aggiunge quello ulteriore del FIS di 47,5 milioni di euro operato dalla legge di stabilità 2013 a parziale finanziamento della cancellazione della norma sulle 24 ore. Cosi facendo il taglio a regime del Mof è di 397,5 milioni di euro. Per queste ragioni la FLC è impegnata con assemblee di consultazione in tutti i luoghi di lavoro al fine di dare la possibilità a docenti e Ata di esprimersi sui contenuti recessivi dell’accordo.
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