fonte: rete scuole
COSA È L’INVALSI
L’Istituto Nazionale per la VALutazione del sistema
educativo di Istruzione e di formazione
(INVALSI), è un ente di ricerca
di diritto pubblico istituito per legge dello Stato nel 2009. Tra le sue
finalità si legge che “nell’ambito del Sistema nazionale di valutazione
l’Istituto ha il compito di elaborare modelli e metodologie per la valutazione
degli apprendimenti degli alunni e di concorrere alla valutazione delle
istituzioni scolastiche”
Questa finalità si traduce nei famosi test
INVALSI su cui molto dibattito, polemiche, contestazioni si sono avute e
continuano ad aversi. E sulla cui validità non esiste certo una unanimità di
vedute.
COSA SONO I TEST INVALSI
Secondo una direttiva (2008)del
MIUR[1], l’INVALSI è tenuto alla l rilevazione degli apprendimenti nei momenti
di ingresso e uscita dei diversi livelli di scuole, per valutare il valore
aggiunto fornito da ogni scuola in termini di accrescimento dei livelli di
apprendimento degli alunni.
La rivelazione riguarda gli alunni della II e
V elementare. Della I e III secondaria di primo grado (media) e della II e V
secondaria di II grado (superiori).
Il processo avviato con la
direttiva del 2008 è iniziato nella scuola primaria e ormai è “a regime” in
tutti gli ordini e gradi di scuole
La rivelazione è “a tappeto”. Riguarda
più di 2 milioni di studenti, frequentanti 115 mila classi in 15 mila
scuole[2].
Nella lettera del 16 ottobre 2012 del Commissario
Straordinario Invalsi ai dirigenti scolastici[3] si ricorda che la
partecipazione alle rilevazioni nazionali rientra nell’attività ordinaria
dell’istituto e che la misurazione degli apprendimenti è obbligatoria (in realtà
la normativa cui ci si riferisce non pare così esplicita[4] e se l’obbligo fosse
cogente, le scuole non dovrebbero registrarsi al progetto, come richiesto nella
lettera,ma trovarsi già inserite nel sito)
Le discipline soggette a
valutazione sono “Italiano” e “matematica”
COSA SONO I QUESTIONARI PER LE
INFORMAZIONI DI CONTESTO.
Di questi questionari ce ne sono due e, secondo
l’INVALSI sono strumenti che dovrebbero fornire le informazioni indispensabili
per la valutazione del contesto nel quale la scuola opera.
Vengono
somministrati alle famiglie e agli alunni della V elementare, della I Media e
della II superiore. L’istituto garantisce l’anonimato di tali questionari, ma
specifica anche (art. 6, punto 4) che il conferimento dei dati richiesti non è
obbligatorio
Oltre al primo questionario portato dai bambini a
casa, la cui compilazione dovrebbe essere a cura dei genitori, ne verrà
somministrato un secondo (17 domande) direttamente al l’allievo al atto
dell’esecuzione del test, inerente le condizioni di contesto vissute
soggettivamente dall’allievo. In questo secondo questionario (quelli
somministrati gli scorsi due anni sono identici[5], quindi volendo ci si può
esercitae anche su quelli J) si raccolgono informazioni riguardanti: abilità e
strategie cognitive e meta cognitive, cognizioni riferite al sé, motivazione e
impegno nello studio, benessere e malessere a scuola; profilo attività; ambiente
familiare[6].
QUANDO SI SVOLGERANNO LE PROVE
Le date previste
sono
· 7 maggio 2013 per la II Primaria e V Primaria
(Italiano)
· 10 maggio 2013 II e V primaria (matematica +
questionario studente)
· 14 maggio 2013 I Secondaria primo grado
(matematica, Italiano+ questionario studente)
MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEI
TEST
Sono previste classi campioni con osservatori esterni, che faranno
anche il lavoro di riporto dei risultati e classi non campione la registrazione
delle risposte sarà a cura delle scuole. Se una scuola non è campioni i costi
diretti e indiretti ricadono sulla scuola stessa
I DATI RACCOLTI A COSA
STANNO SERVENDO PER ORA
Ad oggi, non è ancora chiaro per quali finalità
verranno usati tali dati, raccolti a tappeto.
E' però noto come già
diverse scuole li stiano usando per “reclamizzare” i loro prodotti all'esterno
(venite da noi, che abbiamo i risultati migliori ai test invalsi).
In
alcuni casi sperimentali (?) il ministero ha utilizzato i dati per premiare le
scuole migliori, erogando fondi aggiuntivi alle scuole che avevano ottenuto
punteggi più alti.
E' di recente emanazione il decreto ministeriale in
cui si specifica che solo le scuole che hanno ottenuto certi punteggi nei test
invalsi potranno essere sede per i tirocini dei nuovi docenti che si
abiliteranno tramite il percorso annuale del Tirocinio Formativo Attivo
(TFA)[7].
In definitiva i test invalsi, spacciati per finalità
rispettabili, utilizzano metodi discutibili (perché eseguirli a tappeto, e non a
campione, con rilevanza statistica?), e spesso con obiettivi non dichiarati
molto discutibili.
È importante ricordare che, nelle informazioni "di
contesto" non vengono considerati i consistenti tagli di risorse, personale e
ore di lezione che hanno subito in questi ultimi anni tutti gli ordini e gradi
delle scuole. Con effetti che certo non hanno giovato alla qualità della
formazione e certamente diversi come entità nelle diverse aree geografiche del
paese.
Il concreto rischio che si corre, è che si inneschi una gara a
invalsizzare le scuole, spingendo i docenti ad uniformare la loro didattica
avendo come unico fine il superamento dei test invalsi con un punteggio
brillante.
Senza contare che chi, in altre nazioni europee (vedi la
Finlandia[8]), ha già percorso questa strada della standardizzazione forzata a
quiz, sta velocemente tornando indietro, dopo aver constatato i gravi danni, dal
punto di vista didattico, prodotti da un simile modello di sviluppo
scolastico.
Utilizzare i test invalsi per “premiare” i migliori,
lasciando che i “peggiori” siano abbandonati al loro destino[9], indurre una
standardizzazione nell'insegnamento, spingere le scuole verso una competizione
ad accaparrarsi i migliori clienti da una parte e finanziatori dall'altra,
arrivando di fatto a selezionare scuole di rango maggiore e rango minore, è
quanto di più distante possa esserci dalla Scuola della Costituzione, la quale
assegna alla Repubblica il compito fondamentale di “rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.”, compito che può e deve attuarsi solo continuando a
garantire la libertà di insegnamento ad ogni docente e salvaguardando la Scuola
della Costituzione: aperta a tutti, inclusiva, compartecipata, collaborativa,
libera e gratuita.
Per questo diciamo NO ai test
INVALSI.
Noi genitori della scuola pubblica statale, non intendiamo
collaborare con l'INVALSI.
Per questi motivi non consegneremo il
questionario di contesto compilato alla scuola e non faremo partecipare i nostri
figli alle prove del prossimo
maggio.
________________________________
[1] http://www.invalsi.it/snv1011/documenti/direttiva_74.pdf
[2]
Informativa privacy: http://www.invalsi.it/snv1011/documenti/Informativa_privacy_SNV2010_2011.pdf
[3]
http://www.invalsi.it/snvpn2013/documenti/Lettere/Rilevazione_apprendimenti_as2012_2013.pdf
[4]
Art. 1, comma 5, legge 176 2007: “A decorrere dall'anno scolastico 2007-2008 il
Ministro della pubblica istruzione fissa, con direttiva annuale, gli obiettivi
della valutazione esterna condotta dal Servizio nazionale di valutazione in
relazione al sistema scolastico e ai livelli di apprendimento degli studenti,
per effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilita'
degli studenti, di norma, alla classe seconda e quinta della scuola primaria,
alla prima e terza classe della scuola secondaria di I grado e alla seconda e
quinta classe del secondo ciclo, nonche' altre rilevazioni necessarie per la
valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole”
[5] 2011-2012:
http://www.invalsi.it/snv2012/documenti/questionari/Questionario_V_primaria_SNV12.pdf;
2010-2011: http://www.invalsi.it/snv1011/documenti/QUESTIONARIO_V_Primaria.pdf
[6]
Vedi pag 5 di http://www.invalsi.it/snv2012/documenti/QDR/QdR_Questionari.pdf
[7]
Vedi: http://diventareinsegnanti.orizzontescuola.it/2012/12/21/tfa-accreditamento-delle-scuole-come-conciliare-tirocinio-e-supplenza/
[8]
Da "Internazionale" 948 dell 11 maggio 2012: http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/FINLANDIA.pdf
[9]
Vedi Intrvaia su Repubblica: http://www.repubblica.it/scuola/2013/01/07/news/soldi_alle_scuole_migliori-50032209/
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