giovedì 23 settembre 2010

PESARO: Alunni disabili,i genitori diffidanol'ufficio scolastico

FONTE: IL RESTO DEL CARLINO
http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2010/09/04/379788-alunni_disabili_genitori.shtml

pesaro, 4 settembre 2010 - Una diffida è stata inviata all’Ufficio scolastico regionale, e per conoscenza all’Ufficio scolastico provinciale, chiedendo la modifica del decreto del 4 agosto scorso, quello con cui sono stati assegnati alle scuole del territorio provinciale ben 32 docenti in meno per il sostegno didattico degli allievi disabili rispetto allo scorso anno, quando già il numero era considerato insufficiente.

Lo hanno comunicato questa mattina le associazioni dei genitori di allievi disabili nella riunione convocata dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Alessia Morani per fare il punto della situazione e decidere le azioni da intraprendere. Se la diffida (una copia è stata inviata anche al direttore generale del ministero della Pubblica istruzione Luciano Chiappetta) non porterà alcun esito, il passo successivo sarà una serie di ricorsi individuali che ogni famiglia presenterà al Tar per chiedere l’annullamento del decreto, considerato illegittimo, affinché ogni studente possa avere le ore di sostegno che gli spettano per legge.

I ricorsi potranno essere discussi già da mercoledì 8 settembre, in un nuovo incontro con le associazioni convocato dall’assessore Morani alle ore 21 nella sala gruppi della Provincia. Alla riunione, che ha visto la partecipazione di Daniela Barbaresi della Flc Cgil e di Francesca Conti della Cisl scuola Marche, è intervenuto anche il presidente della Provincia Matteo Ricci, che ha dato tutto il suo appoggio alle famiglie dei bambini e ragazzi disabili. “Siamo l’unico Paese al mondo – ha detto – in cui nei momenti di crisi si cerca di risparmiare sulla scuola, ma se si tolgono fondi all’istruzione si tolgono fondi al futuro. Per quello che ci compete, continueremo questa battaglia per il diritto all’istruzione per tutti”. L’assessore Morani ha ribadito come si tratti di “una battaglia di civiltà per veder garantito non solo il diritto allo studio ma un principio di uguaglianza sostanziale previsto dalla Costituzione”.

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