Bambini, nel Sud d'Italia 417mila in povertà assoluta
Tra 2010 e 2011 famiglie povere con minori aumentate del 2%. Dispersione scolastica al 20%. In tutto il paese sono 720.000. E proprio nelle regioni più in difficoltà la spesa sociale è ai minimi livelli
di VALERIA PINI- ROMA - L'Italia non è un paese per bambini, soprattutto se nati nel Meridione. Le parole "povertà assoluta", si associano con difficoltà alle condizioni di vita dei minori, almeno nel nostro Paese. Eppure nel Sud sono 417.000 i ragazzini in condizioni di indigenza, mentre 720.000 quelli nelle stesse condizioni in tutto il territorio nazionale. A lanciare l'allarme è Save the Children che a pochi giorni dalle feste di fine anno, ricorda la condizione di tanti bambini che vivono in situazioni difficili nelle regioni meridionali. Per loro, spesa sociale e asili nido sono ai livelli minimi nazionali e la dispersione scolastica supera il 20%. Sono questi i dati che emergono dal nuovo rapporto Fare comunità educante: la sfida da vincere di crescere al Sud, realizzato in collaborazione con la rete di associazioni e attive nel Mezzogiorno promossa da Save the children e Fondazione con il Sud. L'Italia, spiegano le associazioni, "non è un Paese adatto per bambini e adolescenti, sono stati dimenticati da tempo, non investe su di loro e sul loro futuro e non sono protetti come si dovrebbe; la deriva più grave riguarda quelli che vivono al Sud".
Servizi sociali. Se la povertà pesa così tanto su bambini e adolescenti del Sud, il percorso di crescita e quello educativo spesso non riescono a fare la differenza in positivo. Fra le emergenze, quella dei piccoli da 0 a 2 anni , in regioni come Sicilia, Calabria, Campania e Puglia sono in media solo 5 su 100 quelli presi in carico negli asili nido pubblici o nei servizi integrati, rispetto ai 27 di Valle d'Aosta e Umbria o ai 29 dell'Emilia-Romagna.
Non esiste il tempo pieno. Il tempo pieno in alcune regioni del Mezzogiorno è davvero una chimera: supera di poco il 7% in Sicilia e Campania, mentre la media nazionale è del 29%. L'abbandono scolastico precoce nelle stesse regioni riguarda almeno un adolescente su 5, un problema che riguarda anche la Sardegna. Ma fuori dalla scuola i ragazzi rischiano spesso di cadere nella rete della criminalità organizzata. Sono 681.942 i ragazzini residenti nei comuni sciolti per mafia al Sud, o quelli delle aree contaminate da impianti siderurgici, chimici, petrolchimici, attività portuali, discariche urbane e industriali fuori controllo che soffocano quasi un milione di bambini e adolescenti, più di 840.000 solo in Campania e Puglia. Aree disagiate che finiscono per influire e compromettere il futuro di tanti ragazzini.
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