sabato 6 aprile 2013

SENIGALLIA: PROTESTA DEI GENITORI PER UNA MENSA SANA PER I BIMBI

dot Tagli alle merende: blitz dei genitori in Consiglio, dissapori anche in maggioranza

immagineBlitz dei genitori dei bambini delle scuole materne cittadine in Consiglio Comunale contro il taglio delle merendine e per appoggiare la mozione presentata da Paolo Battisti, Roberto Mancini e Luigi Rebecchini per il ripristino immediato del servizio. In aula tanti genitori con i propri bambini. Un servizio che il comune ha annunciato di voler tagliare per far fronte ai tagli di bilancio e risparimiare così 50 mila euro.  “Nel tempo il buono pasto pagato dalle famiglie, comprensivo anche della merenda, è passato da 3,80 euro a 5 euro - sottolinea Paolo Battisti di Partecipazione- Ora viene tolta la merenda ma il prezzo per la mensa non cambia. Come sempre vengono colpite le fasce più deboli della popolazione, tanto che molti genitori devono ritirare i figli prima dei pasti perchè non possono permettersi la retta. Non si tagliano invece spese superflue come quelle delle manifestazioni estive”. Concorde anche Roberto Paradisi del Coordinamento Civico che tiene a rimarcare come la questione "non deve essere considerata sul piano dell'essenzialità del servizio".  "La questione è un'altra -ha detto Paradisi- Il servizio è stato già pagato dai genitori e pertanto non può essere eliminato. Al contrario se viene tagliato l'amministrazione deve restituire l'equivalente del costo della merenda ai genitori”.

Parere contrario al taglio della merenda (deciso senza informare le famiglie per ragioni di tempo come ammesso dalla maggioranza) arriva anche dalle file del Pd. Il consigliere del Pd Simeone Sardella, che ha rinunciato al proprio gettone di presenza in consiglio e in commissione in favore del ripristino delle merende, critica aspramente la decisione del comune che "ha commeeso un grave errore politico e di comunicazione”. "Il comune sostiene che la merenda non è un servizio essenziale -sottolinea Sardella- ma è un servizio che esiste e va immediatamente ripristinato". A cercare di spiegare le ragioni della scelta del Comune interviene il capogruppo del Pd. “Indubbiamente si è creato un disservizio ma occorre trovare una soluzione condivisa per tamponare il problema- afferma Ilaria Ramazzotti- I bambini sono una priorità e vorremmo garantire loro sempre maggiori offerte ma finchè non viene sbloccato il patto di stabilità non possiamo dare risposte a tutte le esigenze".
L'Amministrazione, alla luce della situazione economica e del patto di stabilità, ha dovuto decidere delle priorità -fa eco Simonetta Bucari del Pd- Le merende sono una minima parte della scuola pubblica. L'Amministrazione non ha fatto dei tagli ma è stata costretta a decidere le priorità e rinunciare ad altri servizi”. La Bucari concorda però sul fatto che il provvedimento "sia stato preso in maniera frettolosa e senza il coinvolgimento delle famiglie". “Riconosco che il provvedimento è duro ed è stato frettoloso e avventato, senza la condivisione con i genitori- continua- Tuttavia il taglio che doveva essere attuato dal 1° aprile non è stato più effettuato grazie ad una soluzione alternativa messa in campo dall'Amministrazione che ora si dice disponibile ad incontri con i genitori”. Una soluzione alternativa che non convince Enrico Rimini del Pdl. “La soluzione messa in campo dall'amministrazione non è una vera soluzione al problema- rimarca Rimini- Infatti hanno tolto parte della frutta servita a pranzo per destinarla alla merenda”.

Il sindaco Maurizio Mangialardi, nel suo accalorato intervento contro le "strumentalizzazione politiche" precisa che è mancato il tempo per condividere il provvedimento. “Avremmo voluto parlare e confrontarci con tutti, e lo faremo, ma vi assicuro che il tempo non c'è e non c'è stato- conclude Maurizio Mangialardi- E se le cose non cambiano e migliorano in tempi rapidi saremo costretti a prendere altri provvedimenti”. A rischio, secondo quanto annunciato dal primo cittadino in Consiglio Comunale se la situazione non cambia, probabilmente già da settembre i centri cottura. Intanto il consigliere Udc Maurizio Perini, ribadendo che la questione della merendina è una 'goccia nel mare' e una minima parte dell'offerta scolastica, auspica che la mozione venga trattata quanto prima in Commissione in maniera condivisa e senza strumentalizzazioni.

Alla fine del dibattito la mozione per il ripristino delle merendine è stata respinta con i voti della maggioranza.

FONTE: senigallia notizie

Taglio della merenda nelle scuole di Senigallia: i genitori protestano

Le famiglie di alcuni alunni dal 21 marzo manifestano il dissenso con lo "sciopero dei buoni pasto"


La scuola G.Fagnani in via Maierini a Senigallia Come genitori abbiamo espresso in molti modi e in molte sedi la nostra contrarietà ai tagli annunciati alle spese delle scuole per l’infanzia del Comune di Senigallia, in particolare al taglio immediato delle merende e a quello prossimo delle forniture biologiche dalla refezione giornaliera dei nostri figli.

La riunione che si è svolta mercoledì 20 marzo presso l’istituto comprensivo Senigallia Centro, con la partecipazione di numerosi delegati delle scuole dell’infanzia di Senigallia, ha prodotto una lettera e una raccolta di firme che sono state consegnate al Sindaco il 21 marzo. Non abbiamo avuto nessuna risposta pubblica.
Esigiamo il ritiro del provvedimento di tagli previsto dal 1° aprile.
Proponiamo l’apertura di un confronto partecipato con le parti interessate (genitori, insegnanti, bambini) sul futuro delle scuole dell’infanzia e di tutti gli aspetti della amministrazione scolastica del Comune.
Dal 21 marzo abbiamo iniziato a organizzare lo sciopero dei buoni pasto nelle scuole di Roncitelli, San Gaudenzio e Pascoli, come forma di pressione e di manifestazione del nostro dissenso. Ogni famiglia che lascia il bambino a pranzo a scuola trattiene il buono pasto e versa un buono alternativo per manifestare il proprio dissenso. Altre scuole sono intenzionate a seguire questa modalità di protesta.
I buoni-protesta raccolti verranno consegnati pubblicamente al Comune quando decideremo di organizzare una manifestazione pubblica.
Le famiglie riprenderanno a utilizzare i buoni pasto effettivi e a compensare quelli trattenuti durante lo “sciopero” quando l’assemblea dei genitori deciderà di sospendere questa forma di protesta. Se la decisione dei tagli al primo aprile verrà ritirata UFFICIALMENTE, sospenderemo la protesta.
Tutte le scuole di ogni ordine e grado sono invitate da oggi a esprimere pubblicamente il proprio dissenso in varie forme contro la politica dei tagli indiscriminati e calati dall’alto.
Genitori contro i tagli alle scuole dell’infanzia di Senigallia



Taglio spuntino nelle scuole dell’infanzia di Senigallia, protesta in Piazza Roma

Mobilitazione di alcuni genitori, poi intervenuti in Consiglio comunale - FOTO


La protesta per i tagli alla spesa nelle scuole, Piazza Roma “Giù le mani dalla merenda”, “Siamo proprio arrivati… alla frutta!!!”, “Giù le mani dalla marmellata! No ai tagli al biologico“.

Sono questi alcuni degli striscioni appesi dalle famiglie del Comitato Genitori contro i tagli alle spese nell’istruzione nel pomeriggio di giovedì 4 aprile in Piazza Roma, qualche minuto prima dell’inizio del Consiglio Comunale.
Gli autori della protesta hanno anche preparato su un palchetto presente nella stessa piazza una merenda simbolica per esprimere il proprio dissenso.
Proprio nel Consiglio comunale si sarebbe infatti discussa da lì a qualche minuto la mozione presentata dai consiglieri Paolo Battisti, Roberto Mancini (Partecipazione) e Luigi Rebecchini (Gruppo Misto) richiedente il ripristino dello spuntino (colazione del mattino) nelle scuole dell’infanzia, la cui sospensione era stata annunciata ufficialmente il 12 marzo per il mese di aprile.
Un tema che nei giorni scorsi aveva determinato frizioni tra gli stessi genitori degli alunni, con il comitato delle famiglie “Senigallia Sud-Belardi” che aveva preso le distanze dalla mobilitazione.
Dagli intervenuti in Piazza Roma – alcuni dei quali poi presenti tra il pubblico in Consiglio – è arrivata la critica ad una decisione ritenuta non sufficientemente condivisa e alla possibile sostituzione dei menù biologici dal prossimo anno scolastico.
Durante il dibattito consiliare, in particolare dure critiche nei confronti dell’amministrazione sono arrivate da Battisti: “i Comuni sono in difficoltà ma non è certo tagliando le merendine ai bambini che questi eviteranno la bancarotta. Come al solito si colpiscono le fasce più deboli senza tagliare i veri sprechi“, ha affermato l’esponente di Partecipazione.
Critiche anche da Enrico Rimini (Pdl) e Roberto Paradisi (Coordinamento Civico), ma pure dal consigliere di maggioranza Simeone Sardella, che ha ribadito la propria contrarietà: “da genitore sono dalla parte di chi manifesta – ha evidenziato – La soppressione del servizio è stato un grave errore sia a livello politico sia a livello di comunicazione. Si può anche affermare che non si tratti di qualcosa di essenziale, ma nel momento in cui è stato introdotto non può venire eliminato“.
Il sindaco Mangialardi ha invece evidenziato l’inevitabilità di decisioni di sacrificio invitando il Consiglio comunale a “prendersi le proprie responsabilità in un momento in cui la situazione economica dei Comuni è ovunque drammatica. Se non cambierà qualcosa e i Comuni continueranno a venire saccheggiati nelle proprie risorse dal governo centrale, per non chiudere più avanti saremo costretti ad altri tagli – come la chiusura di due punti di cottura a nord e a sud della città – che dovremo operare con scelte condivise“.
La mozione presentata dai tre consiglieri d’opposizione è stata respinta con 18 voti contrari, 8 favorevoli e 1 astenuto.
Genitori in Piazza Roma contro i tagli alla spesa nelle mense scolasticheUno striscione contro il taglio dello spuntino nella scuola dell'infanzia





Proteste contro i tagli nella scuola, striscione in Piazza Roma

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