Renato Mion
fonte: educazione e scuola
Un nuovo rapporto tra
genitori e scuola
Va emergendo con sempre maggiore convinzione l’idea
che la cooperazione delle famiglie come partner della scuola costituisce
un fattore determinante per il successo formativo degli alunni. D'altra
parte, molteplici esperienze, attivate dalle istituzioni scolastiche, di
dialogo e promozione dei genitori hanno rappresentando un prezioso
sostegno per i genitori stessi, per il loro sempre più difficile e
impegnativo compito educativo. E’ un dialogo che si traduce in una
sinergia di responsabilità fra istituzioni scolastiche e genitori, che
sostiene questi ultimi in un percorso di maturazione educativa, perché
lavorare con i propri figli costituisce un’occasione favorevole per
crescere anche personalmente come adulti.
Infine, è nell’interesse stesso della scuola elevare
il livello culturale dei genitori per avere degli interlocutori sempre
più motivati e responsabilizzati, in particolare in quel comune compito
educativo che è l’accompagnamento nello sviluppo umano dei bambini e
degli adolescenti, verso una loro più matura autonomia. Questo sostegno
alla genitorialità e alle competenze educative della famiglia si
manifesta in diverse modalità, che vengono migliorandosi e
qualificandosi sempre più attraverso momenti collaborativi e
corresponsabilizzanti.
Il rapporto fra istituzione scolastica e genitori può
strutturarsi positivamente sulla base della condivisione di due
aspetti fondanti. Il primo aspetto è che migliorando lo stile
educativo dei genitori si creano le condizioni ottimali perché
migliorino anche i figli nei loro apprendimenti e nel successo
scolastico. Il secondo aspetto è che quanto più mature e fluide
diventeranno le relazioni tra scuola e famiglia tanto maggiore vantaggio
ne ricaverà la scuola stessa nello sviluppo dei suoi obiettivi educativi
e formativi.
In questa prospettiva si tratta di sviluppare una
riflessione sulle modalità di rapporto della scuola con i genitori, che
veda questi ultimi partners, capaci di dare un contributo
rilevante al processo formativo delle giovani generazioni.
Infatti, il genitore, considerato come cliente,
elabora un’immagine di sé come persona dipendente dalle opinioni dei
cosiddetti esperti, si riduce ad una condizione di passività rispetto
alle proposte della scuola e spesso viene giudicato anche inadeguato
rispetto all'educazione dei suoi stessi figli. Invece, il genitore,
considerato come partner, sviluppa una percezione di sé positiva
e propositiva, fino ad assumersi la consapevole responsabilità di
contribuire attivamente e con competenza alla elaborazione del piano
della offerta formativa della scuola, di cui si sente parte attiva e
collaborante. In questa inedita dimensione, i genitori, uscendo dalla
mentalità della delega e da atteggiamenti di rinuncia e di passività, si
riappropriano del proprio ruolo educativo ed assumono soggettività nella
relazione istituzionale scuola-famiglia. Non si sentono quindi semplici
"utenti" del processo educativo e formativo dei figli, bensì soggetti
attivi di tale processo.
Il progetto genitori e scuola, esperienze di
partenariato
Con la legge n.53/2003 di definizione delle norme
generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in
materia di istruzione e formazione, il quadro della cooperazione tra
scuola e genitori ha subito una notevole accelerazione; in questo quadro
si inserisce il progetto “Genitori e Scuola - esperienze di partenariato”,
promosso nel 2003 dal Ministero dell’Istruzione - Direzione generale per
lo status dello studente e sviluppato con il coordinamento della
Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna.
Dal progetto è scaturita un’indagine sociologica
quanto-qualitativa, di cui il presente saggio rappresenta una
rivisitazione intesa ad illustrare i risultati relativi alle istituzioni
scolastiche della regione Emilia-Romagna[1].
L’indagine ha inteso analizzare da un punto di vista
contenutistico i risultati di una scheda di ricognizione
trasmessa alle scuole statali e paritarie al fine di identificare una
serie di osservazioni e di dati che permettessero di ricostruire e di
valorizzare le esperienze di partenariato in atto tra i genitori e la
scuola nell’anno scolastico 2002-03. Tutto ciò in coerenza con gli
obiettivi di rispetto delle scelte educative delle famiglie e di
promozione della cooperazione tra scuola e genitori, indicati dalla
legge 53/2003, allo scopo di sostenere i compiti formativi della scuola
e di contrasto dell’abbandono e della dispersione formativa.
Sulla base delle "risposte" pervenute al MIUR da
oltre 400 istituzioni scolastiche delle regioni Emilia-Romagna,
Lombardia, Marche, Umbria, si è sviluppato uno studio, su base
sociologico-pedagogico-statistica, che indicasse lo "stato dell'arte"
delle concrete esperienze di partenariato (ordinarie, tradizionali e
innovative) tra genitori e scuola, realizzate negli istituti scolastici,
e permettesse anche di valutare il "peso" delle associazioni dei
genitori nella progettualità in atto.
I 400 progetti sono stati analizzati sulla base di
una serie di indicatori e variabili discriminanti, come la regione di
provenienza, i tipi di istituto, i livelli scolastici, i soggetti
ideatori e realizzatori dei progetti, le fonti di finanziamento, la
natura e gli obiettivi, i destinatari e i tempi di realizzazione, le
figure professionali coinvolte, le motivazioni esplicite, i risultati
ottenuti e quelli attesi, l’apporto cooperativo di gruppi o
associazioni, gli elementi critici, e i punti di forza per successivi
miglioramenti.
[----]
I soggetti protagonisti dei progetti. La
partecipazione ai progetti della scuola è stata ricavata dalla presenza
consistente delle diverse categorie di soggetti coinvolti, distinti in
due categorie significative: i soggetti ideatori,che hanno
ispirato, proposto e stimolato le varie iniziative di partenariato, e i
soggetti realizzatori quelli che poi concretamente hanno condotto
a termine i progetti ideati. Dall’esame delle schede sono stati
individuati 5 categorie di soggetti: gli istituti scolastici
comprensivi di tutte le componenti direttive e istituzionali della
scuola; il territorio, presente attraverso i vari enti,
assessorati, parrocchie, aziende e associazioni culturali; le
associazioni formali dei genitori come l’Age, l’Agesc, ecc.; i
gruppi spontanei ed informali di genitori; infine la categoria dei
genitori e docenti insieme.
La presenza dei genitori, nelle diverse modalità, ha
raggiunto il 29,4% tra i soggetti ispiratori e il 38.7% tra i soggetti
realizzatori, da dove si evince che la presenza dei genitori ha avuto un
suo peso notevole, manifestandosi assai costante attorno ad un progetto
su tre, portando così un contributo essenziale alla buona riuscita delle
diverse iniziative, anche in quelle che inizialmente erano state ideate
dai responsabili istituzionali della scuola.
In questo contesto la tab.1 presenta con chiarezza la
forza della partecipazione delle associazioni dei genitori, che si
mantiene costante sia fra gli ideatori che fra i realizzatori, ma sempre
superiore, anche se limitatamente, a quella dell’Umbria e delle Marche.
Tab. 1 – Soggetti realizzatori del progetto: distribuzione per regione
(in % di colonna)
|
Totali
|
Lombardia
|
Emilia-Romagna
|
Umbria
|
Marche
|
*Percentuale
sul Totale
|
100,0
|
26,4
|
19,6
|
24,9
|
29,0
|
Istituto
scolastico
|
47,2
|
23,3
|
40,3
|
60,0
|
62,6
|
Genitori gruppo
informale
|
4,4
|
8,9
|
6,0
|
1,2
|
2,0
|
Associazione
genitori
|
11,7
|
32,2
|
9,0
|
4,7
|
1.0
|
Territorio
|
13,8
|
17,8
|
17,9
|
10,6
|
10,1
|
Genitori,
docenti insieme
|
22,6
|
16,7
|
26,9
|
23,5
|
24,2
|
Tab. 2 – Tipi di iniziative, realizzate nei progetti di partenariato.
Distribuzione per regione (in % sul totale di colonna)
|
Totali
|
Lombardia
|
Emilia-Romagna
|
Umbria
|
Marche
|
Non risposto
|
2,1
|
0,0
|
4,5
|
2,4
|
2,0
|
Devianza
disadattamento
|
9,4
|
8,9
|
9,0
|
3,5
|
15,2
|
Orientamento
scolastico e professionale
|
6,2
|
6,7
|
14,9
|
3,5
|
2,0
|
Compiti
educativi della famiglia
|
44,3
|
51,1
|
49,3
|
43,5
|
35,4
|
Didattica,
sperimentazione
|
34,0
|
27,8
|
20,9
|
42,4
|
41,4
|
Percentuale sul totale
|
100,0
|
26,4
|
19,6
|
24,9
|
29,0
|
Fonte: CED – Università Pontificia Salesiana 2003
Tab. 4 – Obiettivi ricercati dalla scuola nelle esperienze di
partenariato. Distribuzione per regione (in percentuale sul totale di
colonna)
|
Totali
|
Lombardia
|
Emilia-Romagna
|
Umbria
|
Marche
|
Più collaborazione scuola-famiglia
|
67,4
|
67,8
|
79,1
|
77,6
|
50,5
|
Promozione risorsa-famiglia
|
14,1
|
13,3
|
19,4
|
10,6
|
14,1
|
Sinergia docenti-genitori
|
15,5
|
16,7
|
14,9
|
17,6
|
13,1
|
Nuovi stili educativi familiari
|
15,8
|
20,0
|
13,4
|
17,6
|
12,1
|
Formazione personalità alunni
|
24,0
|
25,6
|
9,0
|
24,7
|
32,3
|
Superare abbandono scolastico
|
14,4
|
11,1
|
22,4
|
9,4
|
16,2
|
Disagio giovanile
|
31,7
|
23,3
|
28,4
|
28,2
|
44,4
|
Sostegno alla genitorialità
|
33,1
|
38,9
|
35,8
|
29,4
|
29,3
|
Gruppi di auto-mutuo aiuto
|
24,0
|
5,6
|
35,8
|
27,1
|
30,3
|
Gruppi-lavoro tra genitori
|
11,7
|
10,0
|
16,4
|
16,5
|
6,1
|
Attività extracurricolari
|
25,5
|
20,0
|
13,4
|
29,4
|
35,4
|
Percentuale sul Totale
|
100,0
|
26,4
|
19,6
|
24,9
|
29,0
|
Fonte: CED – Università Pontificia Salesiana 2003
(I totali
di colonna superano il 100% perché erano ammesse più risposte)
Tab. 7 – Risultati effettivamente raggiunti dalle iniziative di
partnership. Confronto tra Regioni (in percentuale)
|
Totali
|
Lombardia
|
Emilia-Romagna
|
Umbria
|
Marche
|
Migliori
relazioni scuola/genitori
|
44,0
|
44,4
|
59,7
|
36,5
|
39,4
|
“Gusto di fare
insieme”
|
18,8
|
23,3
|
25,4
|
17,6
|
11,1
|
Comunicazione
dentro scuola
|
12,0
|
8,9
|
14,9
|
8,2
|
16,2
|
Rapporti col
territorio
|
41,9
|
34,4
|
47,8
|
47,1
|
40,4
|
Supporto a
genitorialità
|
16,7
|
13,3
|
28,4
|
5,9
|
21,2
|
Migliori
competenze genitori
|
27,3
|
24,4
|
38,8
|
22,4
|
26,3
|
Cura relazioni
in famiglia
|
12,3
|
10,0
|
14,9
|
8,2
|
16,2
|
Siti internet,
pagine web
|
1,2
|
0,0
|
3,0
|
2,4
|
0,0
|
Collaborazione
genitori-figli
|
14,1
|
12,2
|
7,5
|
20,0
|
15,2
|
Crescita
autostima alunni
|
15,2
|
12,2
|
6,0
|
14,1
|
25,3
|
Interesse nella
partecipazione
|
24,6
|
21,1
|
16,4
|
28,2
|
30,3
|
Recupero
demotivazione alunni
|
4,7
|
2,2
|
3,0
|
3,5
|
9,1
|
Percentuale sul Totale
|
|
|
|
|
|
Fonte: CED – Università Pontificia Salesiana 2003
(I totali
di colonna superano il 100% perché erano ammesse più risposte)
Riflessioni prospettiche e conclusive
Al termine di queste nostre riflessioni dobbiamo
constatare che i dati dell’indagine ci dicono che è ancora molto il
cammino da fare per il coinvolgimento e la partecipazione dei genitori
nella scuola, ma si sa che le idee camminano con i piedi degli uomini e
che quindi i processi si rinnovano con una certa gradualità e lentezza.
Tutto ciò però non esime da ulteriori sforzi in questa direzione, con la
consapevolezza che la strada imboccata non è un tunnel senza uscita, ma
è aperta a soluzioni più soddisfacenti[3].
L’indagine ha evidenziato che i genitori riusciranno
ad essere migliori ed efficace interlocutori dell’istituzione
scolastica, quanto più saranno messi in grado di farlo. Per questo è
urgente un adeguato sostegno alla famiglia e alla cosiddetta “genitorialità”,
che non viene solo dalla scuola, ma che deve partire anche dalla scuola[4].
Lo studio di queste forme di cooperazione ha
evidenziato anche altri effetti, che forse non erano ricercati
primariamente ma che pure sono stati raggiunti, e cioè un’apertura al
territorio e alle sue iniziative così da fare uscire la scuola da una
sorta di isolamento ed autoreferenza. Gli spazi di intervento sono molto
ampi, si tratta di percorrerli con una sempre migliore competenza,
professionalità e coinvolgimento anche degli insegnanti, che,
adeguatamente sostenuti nel loro sforzo didattico, potranno dare
sviluppo con maggiore soddisfazione ed entusiasmo alle loro capacità
educative e didattiche[5].
La scuola da sola non riuscirà nel suo compito
educativo di istruzione e formazione se non realizzerà sempre meglio una
cooperazione educativa con i genitori[6].
Occorre per questo superare una ancora diffusa propensione a considerare
la famiglia come un “soggetto istituzionale debole”, chiamato ad
adeguarsi alle decisioni assunte in ambito scolastico.
Assistiamo tuttavia con soddisfazione all’emergere e
allo svilupparsi di una forte corresponsabilità della famiglia nei
diversi ambiti della vita sociale. E questo anche per merito
dell’associazionismo dei genitori, cerniera che coniuga scuola e
famiglia, educazione ed istruzione.
La forza ideale dell’associazionismo in termini di
motivazioni e di valori costituisce la garanzia migliore per l’efficacia
di un rinnovato patto educativo “genitori e scuola”, sempre più atteso[7].
La cooperazione tra genitori e scuola è tanto più rilevante quanto più
la scuola dell’autonomia è chiamata a costruire quella mappa di valori
di base che ne sosterranno l’impianto educativo e formativo (POF) e ne
definiranno le finalità e le strategie. Coerentemente con gli indirizzi
della legge 53/2003 che all’art. si prefigge di “favorire la crescita
e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età
evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno e delle scelte
educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e
genitori, in coerenza con il principio della autonomia delle istituzioni
scolastiche e secondo i principi sanciti dalla costituzione…”[8].
[1]
Il progetto è stato sviluppato da un gruppo di lavoro composto da
rappresentanti degli USR di Emilia Romagna, Lombardia, Marche,
Piemonte, Toscana, Umbria, coordinato dall’Ing. Stefano Versari,
dirigente tecnico presso l’USR Emilia Romagna. La ricerca relativa,
limitata ad Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Umbria, è stata
affidata all’Istituto di Sociologia dell’Università Salesiana di
Roma che ne ha curato la codifica, la lettura dei dati e la stesura
del rapporto finale, predisposto dal Prof. Renato Mion (ottobre
2003).
[2]
I confronti che faremo sono in rapporto con quelli della Lombardia
(26,4%), delle Marche (29,0%) e dell’Umbria (24,9%).
[3]
J.L.Epstein, S.L.Dauber, Family-School Links: How do they affect
educational outcomes?, in A. Booth, J. Dunn (Edd.), Family-School
Links: How do they affect educational outcomes?, N.Y. Hillsdale,
1996, pp.361-377.
[4]
L. Corradini, I nessi tra famiglia e scuola e l’associazionismo
familiare in campo scolastico, in P.Donati (Ed.) Terzo
rapporto sulla famiglia in Italia, Milano, S.Paolo, 1993.
[5]
Per un’analisi più approfondita di queste dinamiche, cfr. P. DUSI,
Da casa a scuola: la relazione genitori/insegnanti, in “La
Famiglia”, 2003, n. 220, pp.37-46; A. Arazzi, Nuove prospettive e
nuovo spirito del sistema educativo di fronte ai nuovi criteri di
gestione della scuola, in AA.VV., La nuova scuola della
partecipazione, Milano, Vita e Pensiero, 1975; L. PATI,
Famiglia e scuola per l’educazione: dal partecipare al cooperare,
in “La Famiglia”, 2001, n.205, pp,15-26; P. MEIRIEU, Vers un
nouveau contrat parents-ensegignants, in F.DUBET (Ed.),
Ecole-familles le malentendu, Paris, textuel, 1997, pp.79-100;
V. IORI, Fondamenti pedagogici e trasformazioni familiari,
Brescia, La Scuola, 1997.
[6]
R.Deslandes, Une visée partenariale dans les relations entre
l’école et les familles : complémentarité de trois cadres
conceptuels, in « La revue internationale de l’education
familiale », Familles et école, 199, nn.1-2, pp. 31-49.
[7]
OCDE, Les parents partenaires de l’école, Paris, Ocde, 1997.
[8]
R.Pallascio, L.julien, G. Gosselin, Le partenariat en education.
Pour mieux vivre ensemble!, Montreal,Edition Nouvelle, 1998; P. Dusi,
Une coopération antinomique. Le cas italien, in “Revue
Internationale d’Education” 2002, n.31, p.47; P. DE GIORGI
et al.
(2002), La cooperazione educativa della famiglia
nella scuola cattolica/1, «La Famiglia», n. 212, pp. 29-38; IDEM,
(2002), La cooperazione educativa della famiglia nella scuola
cattolica/2, «La Famiglia», n. 213, pp. 18-29; S. Versari, P. De
Giorgi. Nel sistema dell’autonomia delle istituzioni scolastiche:
gli organi collegiali e la presenza educativa dei genitori, in AA.VV.,
Genitori oltre la partecipazione, Editrice La Scuola, Brescia, 2003,
pp. 59-77.
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