lunedì 2 dicembre 2013

perchè il teatro a scuola?

fonte: comune.info
Che il teatro a scuola offra ai bambini e alle bambini strumenti preziosi per esprimersi è cosa nota. Ma quando sul palco arrivano le parole di Vittorio Arrigoni allora il teatro diventa uno straordinario laboratorio per ragionare di diritti, per scoprire storie e punti di vista che non sono sui libri, per gridare speranza e fraternità.
vik
di Giampaolo Monaca*
Diritti applicati e negati, sotto i cieli di tutto il mondo. Al diavolo le ingiustizie, la paura, l’ignoranza, la segregazione, la fame, la difficoltà di accesso alle cure mediche, all’istruzione, al cibo ed all’acqua. Sono i bambini a gridarlo. Il 20 novembre, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dei bambini” presso l’associazione Diavolo Rosso, le classi seconda C e seconda D della scuola elementare Rio Crosio con i loro insegnanti hanno preso parte al recital “Sotto il cielo di Palestina”.
I bambini hanno presentato al folto pubblico la sintesi delle loro riflessioni e delle attività svolte in classe nelle settimane scorse. Sono stati scelti il diritto a sentrirsi sicuri, alla famiglia, all’acqua e al cibo, alla salute, al gioco, alla casa, riflettendo sulla differenza del significato che ognuno di questi diritti assume a seconda del luogo in cui si è nati. Cosa può voler dire avere bisogno di cure mediche in Europa oppure in Etiopia? Quali possono essere le paure di un bimbo astigiano o quelle di uno che ha vissuto a Mostar durante il conflitto in ex Yugoslavia?
E ancora: sentire nostalgia dei genitori mentre i nostri piccoli sono al campeggio è molto diverso dal vivere la lontananza di papà, magari incarcerato per motivi politici o religiosi. Aver fame da noi è spesso l’appetito per non aver ancora fatto merenda, altrove invece… I bambini insomma si sono con delicatezza inseriti nella performance “Vittorio Arrigoni: un vivo!” di Sara, Giulia, e Veronica del “Cubo” di Chieri con un contributo recitativo che ha offerto spunti e messaggi compresinsbili sia dai piccoli che dai grandi. Lo sfrozo è stato far sì che i freschi genuini interventi dei bimbi non risultassero stucchevoli o riduttivi, ma semi di speranza.
Grande cura è stata posta all’allestimento affinchè il dolore delle situazioni non soverchiassero o offuscassero i sogni dei piccoli che crescono, senza per questo nascondere loro i problemi che graffiano le vite di tanti, troppi, loro coetanei nati “nel posto sbagliato”. Non è mai troppo presto per capire come va il mondo… ecco quindi i piccoli della seconda D e seconda C della Rio Crosio, insieme ai più “grandi” della ex quinta C (Ilaria, Fabio, Alessio, Alberto e Federico), mettere in scena, a cominciare dalle testimonianze e dalle parole da Gaza di Vik Arrigoni, il raffronto tra diritti applicati o negati in occidente, in zone di conflitto, in paesi del sud del mondo.
Non c’è dubbio: fare teatro a scuola offre ai bambini strumenti preziosi e unici per esprimersi, per sperimentare nuove identità provvisorie, per arrivare ad essere individui solidali, felici, attenti al prossimo, aperti al mondo, desiderosi di conoscere “la magia della vita”.

* maestro di scuola elementare ad Asti

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