martedì 26 marzo 2013

TAGLI ALL'ISTRUZIONE: UE CONTRO L'ITALIA

Tagli all'istruzione, l'Ue contro l'Italia




Uno studio della Commissione europea rivela che tra i 27 il nostro è il Paese che ha ridotto di più i bilanci del settore: -10,4% tra il 2010 e il 2012. "C'è bisogno di un approccio coerente, questa è la chiave del futuro dei nostri giovani e della ripresa economica"


L'Italia ha tagliato più di qualsiasi altro Stato europeo sull'istruzione e da Bruxelles arriva una autentica strigliata. "Sono tempi difficili per le finanze nazionali ma abbiamo bisogno di un approccio coerente in tema di investimenti pubblici nell'istruzione e nella formazione poiché questa è la chiave per il futuro dei nostri giovani e per la ripresa di un'economia sostenibile nel lungo periodo". Come dire: la crisi c'è ma occorre capire cosa tagliare. La tirata di orecchie all'Italia arriva direttamente dalla Commissione europea che ha passato in rassegna i bilanci dei 27 Paesi membri scoprendo che negli ultimi tre anno soltanto otto hanno tagliato sull'istruzione. E l'Italia è la prima.

"Se gli Stati membri non investono adeguatamente nella modernizzazione dell'istruzione e delle abilità - ha affermato Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù - ci troveremo sempre più arretrati rispetto ai nostri concorrenti globali e avremo difficoltà ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile". Un vero e proprio avvertimento neppure troppo velato al nostro Paese che soprattutto dopo il 2008 - con le riforme Gelmini - ha cominciato a tagliare su scuola e università senza troppi scrupoli e che adesso trova mille difficoltà a gestire e ad uscire dalla crisi economica globale degli ultimi tre anni.

Ma non tutti i Paesi alle prese con la crisi hanno tagliato sull'istruzione. Lussemburgo, Danimarca, Austria, Finlandia, Svezia e Turchia - solo per citare alcuni Stati dell'Ue o candidati a farne parte - nonostante le difficoltà hanno scommesso sulla scuola incrementando le risorse. In testa la Turchia che fa registrare un più 16,5 per cento, seguita dal Lussemburgo col 7,4 per cento in più in appena due anni. Grecia, Italia e Inghilterra in coda. Col nostro Paese che dal 2010 al 2012 ha tagliato il bilancio della scuola - dalla materna alle superiori - del 10,4 per cento. Una sforbiciata accompagnata dal taglio di quasi 100mila cattedre e da un alleggerimento dei conti anche dell'università: meno 9,2 per cento in 24 mesi.

Lo studio della Commissione europea prende in considerazione anche l'impatto dei tagli sul numero di insegnanti, che in Italia - dal 2000 al 2010 - è calato dell'11,1 per cento mentre in Germania si è incrementato del 13,0 per cento. Così com'è avvenuto in Finlandia (più 12,9 per cento), in Svezia (più 21,9 per cento) e Norvegia. L'esecutivo Ue stigmatizza anche gli effetti della crisi sulle buste paga degli insegnanti - che pesano per il 70 per cento della spesa scolastica - congelate o addirittura ridotte in 11 Paesi, Italia compresa.

domenica 24 marzo 2013

note sulla scelta dell'ora alternativa alla religione in sede di iscrizione

la normativa di riferimento parte dalla circolare annuale sulle iscrizioni (C.M. n. 46 del 17 dicembre 2012), scaricabile dalla pagina http://www.iscrizioni.istruzione.it/ (in basso, nella sezione Circolari e Note), in cui viene ricordata la tempistica per la riconsegna dei moduli. In ogni caso il termine per cambiare la scelta in merito alla frequenza o no delle ore d'insegnamento della religione cattolica (modulo B, a pag 17 della circolare) è legato al periodo delle iscrizioni, fatte salve la libertà di coscienza di ogni alunna/o e la libertà di scelta educativa dei genitori, che non possono trovare limiti in normative di natura amministrativa, essendo diritti garantiti dalla Costituzione e coinvolgendo quindi interessi prevalenti. Il problema si pone proprio sul termine per scegliere/rivedere l'opzione alternativa per chi non si avvale (e qui entra in ballo l'amministrazione scolastica). La circolare relativa alle iscrizioni per il prossimo anno scolastico ribadisce che il modulo relativo alla scelta opzionale (modulo C, a pag 18 della circolare) debba essere riconsegnato a settembre, quando iniziano le lezioni, fatto discriminante che è oggetto di ricorso al TAR da parte dell'UAAR (qualcuno mi corregga se sbaglio...), ma che nel suo caso concede al genitore dell'alunno della scuola primaria la possibiltà di cambiare la scelta espressa. Consiglierei comunque di verificare presso la Segreteria della scuola, richiedendo l'apposito modulo (o stampandolo direttamente dagli Allegati contenuti nella circolare citata), la possibilità di comunicare fin d'ora il cambio della scelta, dando così l'opportunità alla scuola di organizzare quanto richiesto in tempi più distesi.

Per la scuola secondaria ricordo che è tutt'ora vigente la Legge n. 281 del 18 giugno 1986 "Capacità di scelte scolastiche e di iscrizione nelle scuole superiori", di cui riporto l'unico articolo:
Art. 1.-

1. Gli studenti della scuola secondaria superiore esercitano personalmente all'atto dell'iscrizione, a richiesta dell'autorità scolastica, il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica.

2. Viene altresì esercitato personalmente dallo studente il diritto di scelta in materia di insegnamento religioso in relazione a quanto previsto da eventuali intese con altre confessioni.

3. Le scelte in ordine ad insegnamenti opzionali e ad ogni altra attività culturale e formativa sono effettuate personalmente dallo studente.

4. I moduli relativi alle scelte di cui ai precedenti commi devono essere allegati alla domanda di iscrizione.

5. La domanda di iscrizione a tutte le classi della scuola secondaria superiore di studenti minori di età - contenente la specifica elencazione dei documenti allegati di cui ai commi 1, 2 e 3 - è sottoscritta per ogni anno scolastico da uno dei genitori o da chi esercita la potestà, nell'adempimento della responsabilità educativa di cui all'art. 147 del codice civile.

6. Sono abrogate le disposizioni in materia di iscrizione nonché ogni altra disposizione in contrasto con la presente legge.


Cordialmente,
Silvana Ronco
(Presidente Associazione 31 Ottobre www.associazione31ottobre.it )

sabato 23 marzo 2013

riforma francese scuola pubblica


Adoption en première lecture de la loi d'orientation et de programmation pour la refondation de l'École de la République
[Refondons l'École] - Actu en images - Vincent Peillon - 20/03/2013

 
L’Assemblée nationale a adopté en première lecture le projet de loi d’orientation et de programmation pour la refondation de l’École de la République, mardi 19 mars 2013. Ce vote vient ainsi confirmer l’engagement du Président de la République de faire de la jeunesse la priorité de l’action du Gouvernement et de donner à notre école une nouvelle ambition. Le ministre de l’éducation nationale, Vincent Peillon, salue le travail effectué par les parlementaires en commission et pendant la séance publique, travail qui a enrichi un texte ambitieux pour les élèves de France d’aujourd’hui et de demain.

pesaro: inclusione scolastica

Giornate nazionali Uildm per l’inclusione scolastica

E-mail Stampa
Logo_UildmTorna la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare in collaborazione con Cittadinanzattiva per realizzare nelle scuole italiane una piena inclusione sociale: da giovedì 21 al 28 marzo i volontari della Uildm saranno anche a Pesaro, Fano e Urbino con le "Farfalle della solidarietà". Dal 18 al 31 marzo invia un sms o chiama il numero 45508
PESARO – E' tornata e continua fino al 31 marzo, per il nono anno consecutivo, la Giornata Nazionale Uildm, dedicata quest'anno al tema dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, con il titolo "Assente ingiustificato", perché le barriere a scuola non hanno giustificazione.
A caratterizzare anche questa edizione del maggior evento di raccolta fondi dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, stanno arrivando presso i banchetti presenti in tante città italiane (l'elenco completo è disponibile nel sito www.uildm.org) le "Farfalle della Solidarietà", i peluche ripieni di ovetti di cioccolato che verranno distribuiti, a fronte di un contributo minimo di 5 euro, da migliaia di volontari Uildm, assieme a materiale sull'associazione e le malattie neuromuscolari. Fino a fine mese sarà anche possibile inviare un sms o chiamare il numero 45508 e sostenere, anche attraverso questa modalità, l'attività della Uildm a favore della piena inclusione sociale dei ragazzi con disabilità.
In provincia, i volontari della sezione Uildm di Pesaro e Urbino saranno presenti giovedì 21 marzo, il 22 e il 28 marzo a Pesaro, presso l'Ipercoop; sabato 23 marzo a Fano in corso Matteotti (angolo via Montevecchio), e domenica 24 a Urbino presso il porticato San Francesco. Fino al 31 marzo inoltre, le "Farfalle della solidarietà" saranno disponibili anche in alcuni negozi a Piobbico.

Si chiama "Assente ingiustificato" e riguarda potenzialmente quasi duecentomila studenti con disabilità: è la campagna sull'accesso e la qualità della vita di questi ultimi nelle scuole promossa dalla Uildm, in stretta collaborazione con Cittadinanzattiva. Tutto questo, grazie al percorso di formazione ad equipe miste di volontari delle due associazioni, realizzato in queste settimane da Adriana Bizzarri (coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva), al quale si registra una partecipazione entusiastica e molto soddisfacente, e che permetterà di approdare a un'attività di monitoraggio in un numero significativo di istituti scolastici sul territorio nazionale.
Le attività nell'ambito di "Assente ingiustificato", che si svilupperanno nel corso di tutto l'anno, prevedono entro il mese di maggio la conclusione del monitoraggio e nei mesi successivi lo studio e l'analisi delle situazioni riscontrate. Gli obiettivi concreti della Giornata Uildm 2013, quindi, ovvero l'abbattimento degli ostacoli e delle barriere che impediscono una regolare frequenza scolastica, attraverso il finanziamento di interventi e modifiche strutturali agli edifici e l'acquisto di sussidi didattici, verranno realizzati dopo l'estate.
Per l'intera durata della campagna sarà attivo il blog assenteingiustificato.com, a cui tutti sono invitati a dare un contributo di opinione e/o esperienza.
Anche quest'anno la sostengono le sezioni Provinciali Uildm, e le Assemblee Territoriali di Cittadinanzattiva, i collaboratori di Fondazione Telethon, storico partner Uildm, e gli Amici dell'Associazione Reiki RAU.

sabato 9 marzo 2013

CONTRIBUTI VOLONTARI CIRCOLARE MINISTERIALE

CHIARIMENTO SULLA NON OBBLIGATORIETA'

NORME SULLA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE: CRITCHE, INFORMAZIONE ED APPELLI

“Per la Scuola della Repubblica”


Tel. 06 3337437 –– telefax 06 3723742

e-mail scuolarep@tin.it

sito www.scuolaecostituzione.it

Comunicato
L’associazione nazionale “Per la Scuola della Repubblica” è una delle tante realtà del mondo della scuola che sottoscrissero con forza un appello al ministro Profumo , affinché desistesse dal portare a votazione il DPR sul Servizio Nazionale di Valutazione, di cui lo stesso CNPI e il Consiglio di Stato avevano evidenziato le gravi criticità giuridiche e di merito.

L’appello era stato rafforzato dall’intervento di candidati alle elezioni politiche di diversi schieramenti

Nonostante il parere favorevole espresso dalla Commissione istruzione del Senato, ci rincuorava il fatto che comunque mancava ancora il parere delle Commissioni della Camera

Mai ci saremmo aspettati il colpo di mano cui ci è toccato assistere nella giornata odierna.!

Come possiamo accettare che un governo, in carica solo per l’ordinaria amministrazione, sia arrivato ad emanare un decreto di questa portata?
Oggi si è consumata una pagina triste per la democrazia istituzionale, e tristissima per la dimostrazione palese del nessun conto in cui sono state tenute le richieste di un rinvio del voto previa consultazione delle istituzioni scolastiche sulle quali si abbatteranno le nefaste conseguenze del decreto.

Invitiamo studenti, docenti, genitori, cittadini democratici a non arrendersi. Ognuno faccia sentire la propria voce!
Roma, 9 marzo 2013
Comitato “Per la scuola della Repubblica” associazione onlus –
Sede legale via La Marmora 26 50121, Firenze; operativa via Papiniano 38, 00136 Roma,

amministrativa via G. Venezian 3, 40121 Bologna. (c/c postale 23452543)

FONTE: REPUBBLICA

Scuola, Cdm approva norme su autovalutazione.

Ma Cgil e Gilda criticano il governo: "Arrogante"Via libera del Regolamento che prevederà controlli e piani di miglioramento per tutti i 9.300 istituti italiani. I risultati saranno resi pubblici così che le famiglie possano valutare e scegliere le scuole migliori. Critiche dai sindacati: "La montagna ha partorito un topolino velenoso"

di SALVO INTRAVAIA

Lo leggo dopo

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scuola, autovalutazione PARTE la valutazione delle scuole italiane. Poche ore fa, il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il Regolamento sulla valutazione del sistema di istruzione e formazione nostrano. Per scuole ed enti di formazione regionali è una novità assoluta. E, come spesso avviene, il mondo della scuola si divide tra favorevoli e contrari.



Cosa vuol dire? Dal prossimo anno scolastico tutte le scuole italiane dovranno iniziare un percorso di autovalutazione, controllato da nuclei esterni, e attivare interventi di miglioramento sull'apprendimento degli alunni e sul funzionamento delle scuole. L'Italia, in ambito europeo, era uno dei pochi paesi non ancora dotato di un sistema di questo tipo. E da settembre insegnanti, dirigenti scolastici e personale Ata verranno chiamati alle proprie responsabilità.



Del resto, che la scuola italiana arranchi è sotto gli occhi di tutti. I test Ocse-Pisa sulle cosiddette literacy (abilità) in Lettura, Matematica e Scienze dei quindicenni italiani ci collocano nelle ultime posizioni in Europa e anche i test internazionali sugli apprendimenti dei bambini di quarta elementare e terza media - sempre in Lettura, Matematica e Scienze - ci vedono arretrare. Il nuovo sistema di valutazione, che per la prima volta in maniera organica cercherà di capire dove la macchina italiana si inceppa, è molto diverso da quello premiale lanciato dalla Gelmini che, tra le polemiche del personale della scuola, dava un premio in denaro alle "migliori"

scuole e ai migliori docenti.



"Abbiamo voluto sottolineare la centralità della scuola - spiega Elena Ugolini, sottosegretario all'Istruzione - per cercare di condividere con gli stessi dirigenti scolastici e i docenti la valutazione del sistema. E i primi seminari sulla sperimentazione avviata in oltre mille istituti sembrano darci ragione". Questa volta, però la valutazione verrà estesa a tutti i novemila e 300 istituti italiani. E alla fine le famiglie potranno rendersi conto di quali saranno le scuole che funzionano meglio.



Un testo in otto punti. Il decreto varato da Palazzo Chigi in appena otto articoli spiega come funzionerà la valutazione "di sistema": finora, con i test Invalsi sono stati valutati soltanto gli alunni e non l'intero sistema scolastico o le scuole.



Il primo passo sarà l'autovalutazione d'istituto: sulla base di una serie di indicatori predisposti dall'Invalsi, uguali per tutte le scuole italiane, verrà compilato il Rapporto di autovalutazione che ha la finalità di fare emergere gli eventuali punti deboli della scuola. Il secondo passo consiste nella predisposizione di un Piano di miglioramento per cercare di colmare il divario con le altre scuole. Per la predisposizione di quest'ultimo, le scuole potranno rivolgersi all'Indire (l'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), alle università o agli enti che riterranno più idonei. Poi, inizierà un periodo di due/tre anni in cui le scuole dovranno mettere in pratica le azioni di miglioramento e, alla fine, stilare un nuovo Rapporto di autovalutazione per valutare gli effetti del Piano e gli eventuali progressi.



Ma le scuole, durante il loro iter valutativo, riceveranno la visita dei nuclei di valutazione esterna - composti da un ispettore (ora dirigente tecnico), un dirigente scolastico e un esperto in materia di valutazione - che guideranno e indirizzeranno le scuole nel difficile percorso che stanno per intraprendere. L'idea di Profumo è quella di valorizzare l'autonomia scolastica con un contrappeso statale che renda la valutazione omogenea su tutto il territorio nazionale.



L'altra novità è che la cosiddetta Rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche - tra le performance prima e dopo la terapia del Piano - avverrà attraverso "la diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili". Così, all'atto delle iscrizioni, le famiglie potranno anche scegliere le scuole "migliori".



Una strada che non piace a Flc Cgil e Gilda degli insegnanti. "E la montagna partorì il topolino velenoso", commenta a caldo Mimmo Pantaleo, leader della Flc Cgil. "E' davvero incredibile - continua Pantaleo - la protervia e l'arroganza di questo governo che in limine mortis licenzia la bozza di regolamento sul sistema nazionale di valutazione. Auspichiamo un sistema nazionale di valutazione che risponda effettivamente all'esigenza di migliorare istruzione e formazione in questo Paese e non è il caso del regolamento appena approvato. L'unico vero motivo - conclude - è di rispondere agli impegni assunti nel 2011 dall'Italia con l'Unione europea".



Anche la Gilda è parecchio critica. "La valutazione - dichiara Rino Di Meglio - rischia di trasformarsi in un impegno burocratico troppo gravoso per gli insegnanti che rischiano di sottrarre tempo all'insegnamento. E, inoltre, non sono previsti investimenti". Ma per la Cisl scuola "la direzione è quella giusta": "La valutazione che serve alla scuola - spiega Francesco Scrima - è quella che le permette di lavorare in modo più consapevole, favorendo la qualità dei risultati e mettendola in condizione di migliorare il servizio reso all'utenza. Non interessa e non serve, invece, una valutazione che si limiti a stilare classifiche, o peggio ancora a erogare premi o infliggere punizioni. Il nuovo regolamento approvato oggi - conclude - ci sembra in linea con il primo modello, lontano dalla caricatura che per troppo tempo qualcuno ha fatto del merito e della valutazione".

(08 marzo 2013)

JESI: genitori del consiglio d'istituto lanciano una petizione a favore della scuola in crisi

Lanciata una petizione a favore della scuola pubblica in crisi


E' in corso una petizione a favore della Scuola Pubblica. A seguito dell'ennesimo taglio di finanziamenti perpetrato, ultimo il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, che ha comportato la sospensione o la cancellazione, e in alcuni casi il blocco totale dei progetti, i genitori dei consigli degli istituti comprensivi delle scuole di infanzia, primarie, e secondarie di primo grado (ex materne, elementari e medie) di Jesi, Monsano e Santa Maria Nuova, si sono coordinati per promuovere una petizione unitaria. In cui, oltre all'erogazione completa dei fondi, si chiede il rispetto della Costituzione. Tutti i cittadini sono invitati a sottoscrivere la petizione nelle scuole di infanzia, primarie, e secondarie di primo grado dei tre comuni.

Di seguito il testo della petizione.

La scuola pubblica è l'istituzione che fornisce l'istruzione, a tutti i ragazzi, indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche della famiglia di provenienza, per questo è lo strumento più democratico, quello che più contribuisce a realizzare la parità dei diritti fra i cittadini.

L'istruzione è lo strumento che ci permette di percepire il nostro patrimonio culturale, artistico, tecnico, il percorso storico, le conquiste sociali, senza di essa non avremmo i mezzi per fruirne, progredire, realizzare le nostre capacità, e concorrere al miglioramento del Paese.
Essa è garantita a tutti ed è gratuita. Come sancito dalla nostra Costituzione (Art. 34).

Diceva Piero Calamandrei riferendosi alla scuola: “crea il sangue, che rinnova quotidianamente tutti gli altri organi, … la classe dirigente, dalle fabbriche, alle aziende, coloro che insegnano, che scrivono, artisti, professionisti”.

Eppure, questo patrimonio collettivo, questa conquista sociale, fonte di civiltà, non è tenuta nella dovuta considerazione.
Negli anni è stata messa in discussione dalla sottrazione di risorse finanziarie, che ne limitano l'efficacia e vanno a svuotare di significato il diritto allo studio e ad una scuola di qualità.

In altri paesi con cui siamo abituati a confrontarci, come Francia e Germania, sono stati stanziati fondi straordinari aggiuntivi per la scuola pubblica, come strumento strategico per superare la crisi economica, e gettare le basi per il progresso futuro del paese, mentre in Italia, negli ultimi anni è stata scelta la strada opposta, quella di racimolare fondi dalla scuola pubblica per far fronte ad altre esigenze di cassa, con il sospetto che lo scopo sia stato proprio quello di affossarla.

I paesi che più investono in formazione e ricerca, sono quelli che più progrediscono socialmente ed economicamente, ad esempio i paese scandinavi sono tra i primi per investimento in conoscenza, e sono tra i primi per basso livello di corruzione, tra i primi per competitività economica, e tra i primi per qualità della vita.

L'indebolimento della Scuola Pubblica è di per sé un danno al Paese ed un impoverimento del suo futuro, ma stride ancor più se nel contempo lo stesso Stato eroga finanziamenti pubblici alla scuola privata, che è libera di esistere ma “senza oneri per lo Stato” (Art. 33 della Costituzione), e ancora, delibera opere pubbliche dai costi sproporzionati rispetto all'utilità che è lecito attendersi, o perpetua spese militari enormi quanto illegittime, come i cacciabombardieri F-35 (Art. 11 Costituzione).

Per questo, i genitori degli alunni degli Istituti Comprensivi di Jesi, Monsano e Santa Maria Nuova,

SOTTOSCRIVONO
una petizione a sostegno della Scuola Pubblica, e
CHIEDONO
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
E AL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
Il rispetto della Costituzione, e l’erogazione dei fondi di istituto, necessari alla realizzazione di Piani di Offerta Formativa completi ed adeguati, parte integrante del processo formativo e di crescita dei ragazzi, il futuro della nostra Società.

da I genitori dei Consigli degli Istituti Comprensivi di Jesi, Monsano e Santa Maria Nuova



domenica 3 marzo 2013

MA IL CONTRIBUTO VOLONTARIO DEI GENITORI E' VOLONTARIO OPPURE NO?

FONTE: AGETOSCANA
MA IL CONTRIBUTO GENITORI

E’ VOLONTARIO OPPURE NO?



Convocati in segreteria e minacciati di non iscrivere il figlio, oppure di escluderlo dalle gare di chimica; quote assicurative restituite perché incomplete del contributo “volontario”: certo la fantasia delle scuole non ha mai fine, perché questi non sono altro che alcuni dei più recenti abusi perpetrati dalle istituzioni scolastiche ai danni dei genitori.

Si è alzata di molto la conflittualità sul contributo volontario –commenta Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana- e questo dipende dal fatto che le famiglie adesso sono più informate sui loro diritti. Non a caso siamo bersagliati da richieste di consulenza e le pagine di approfondimento sul nostro sito hanno una media di oltre mille visitatori al mese, con un picco consistente nel periodo delle iscrizioni”.

A seguito di un dibattito pubblico fra la nostra Associazione e il Direttore dell’Ufficio bilancio del Ministero dell’istruzione, nel 2012 è stata emanata una circolare (C.M. 20.3.2012, n. 312) che finalmente fa chiarezza, ma a quanto pare ancora c’è chi fatica a recepirla. Ecco cosa dice:

- il contributo versato alle scuole è assolutamente volontario e deve essere indirizzato unicamente all’ampliamento dell’offerta formativa, non al funzionamento amministrativo;

- la scuola deve tenere distinto il contributo dalle tasse scolastiche, le quali sono obbligatorie unicamente nelle classi quarta e quinta superiore, fatta eccezione per i casi di esonero;

- le famiglie sono tenute a rimborsare alla scuola le spese sostenute, in particolare quelle per l’assicurazione e le gite scolastiche.

- le istituzioni scolastiche debbono gestire queste somme con trasparenza ed efficienza;


- all’atto dell’iscrizione le famiglie debbono sempre essere informate della possibilità di avvalersi della detrazione fiscale (art. 13 della legge n. 40/2007) e sulla destinazione dei contributi;

- i genitori potranno decidere di contribuire solo a specifiche attività; sono da evitare versamenti indistinti, che lasciano la decisione su come utilizzarli esclusivamente alla scuola;


- al termine di ciascun anno scolastico le istituzioni scolastiche debbono rendicontare con chiarezza come sono state effettivamente spese le somme e quali benefici ne ha ricavato la comunità scolastica;


- sono da evitare “azioni non sorrette da adeguata copertura finanziaria”.

Questo ultimo punto è di particolare interesse, in quanto una nota associazione professionale della scuola dà esplicite indicazioni ai propri aderenti di attingere al contributo dei genitori per far fronte alle maggiori spese per la tenuta dei conti di tesoreria. L’accentramento in Banca d’Italia di tutti i soldi depositati nei conti delle scuole ha infatti portato molte banche a richiedere un pagamento di circa 3-4000 euro per il rinnovo della convenzione di cassa.

ISCRIZIONI ON LINE: RICORSO PER IL TEMPO PIENO

FONTE: AGETOSCANA

VUOI IL TEMPO PIENO?

IMPUGNA LE ISCRIZIONI ON LINE!








Iscrizioni on line: tanta nuova tecnologia, genitori che meditano dubbiosi, segreterie che fanno i salti mortali, lodi del Ministro, e quatto quatto se ne è passato inosservato il più sistematico attacco al Tempo pieno e più in generale al tempo scuola degli ultimi 10 anni. Il bello è che la procedura di Iscrizioni on line è del tutto illegittima, per cui, se non si interviene nel modo corretto, saltano le iscrizioni alla scuola primaria e al tempo prolungato della scuola media, laddove non rispettano la reale volontà delle famiglie.

“Che ne è stato delle belle circolari di monito alle scuole perché non forzassero la libera scelta delle famiglie? E del tanto lavoro delle Associazioni dei genitori? La legge parla chiaro e così pure la circolare delle iscrizioni, il problema nasce con le istruzioni delle Iscrizioni on line” dichiara preoccupata Rita Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.Ge. Toscana “Se le scuole non hanno indicato quattro moduli orari per ciascun plesso di scuola primaria e due/tre per ogni scuola media, i genitori hanno pieno diritto di far valere il loro diritto di scelta”.

Infatti in base all’art. 4 del DPR 89/2009 “Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione”:
Il tempo-scuola della primaria è svolto, secondo il modello dell'insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze e secondo le differenti articolazioni dell'orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell'organico assegnato; è previsto, altresì, il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno.
Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia e sulla base delle richieste delle famiglie, adeguano i diversi modelli orario agli obiettivi formativi e ai piani di studio fissati per legge.

Nel manuale d’uso per le Iscrizioni on line si danno invece istruzioni completamente diverse. I genitori debbono adattarsi alle scelte fatte dalla scuola in piena violazione alla normativa vigente: “Per l’iscrizione al primo ciclo, sia alla scuola primaria che secondaria di I grado, l’utente deve selezionare il Tempo scuola desiderato fra quelli che la scuola prevede di erogare. Se compaiono più opzioni, l’utente può scegliere indicando la priorità. La prima scelta è obbligatoria (priorità 1), le altre priorità vanno indicate solo se il genitore è disposto a valutare alternative diverse. Se in elenco è presente un solo “Tempo Scuola”, questo deve essere, in ogni caso, selezionato con priorità 1.
Se la scuola non ha pubblicato il proprio modello d’iscrizione, l’utente si troverà a scegliere tra tutti i tempi scuola previsti dall’ordinamento vigente”.

Invitiamo quindi tutti i genitori che non sono rimasti soddisfatti dalle proposte avanzate dalla scuola a presentare in segreteria una domanda in carta libera:

Al Sig. Dirigente Scolastico
Oggetto: Richiesta tempo scuola anno scolastico 2013/14

Noi sottoscritti genitori di alunni iscritti per l’a.s. 2013/14 alla classe prima della scuola primaria plesso scolastico “Nome scuola”, non essendo stato reso disponibile nel modulo di Iscrizioni on line il tempo scuola articolato su XX ore, relativamente alla scuola medesima, e ritenendo che sia stato in questo modo negato il diritto di scelta delle famiglie, chiediamo che la nostra domanda di iscrizione sia integrata con la preferenza: Tempo scuola XX ore Priorità 1.

Cognome Nome genitore Cognome Nome alunno/a Firma genitore

Chiediamo una risposta scritta nel più breve tempo possibile al seguente indirizzo:……………….
Per eventuali comunicazioni si prega di rivolgersi al/alla Sig/Sig.ra …………..Tel……… Email…….


La situazione è la medesima anche per la scuola media, in quanto il tempo scuola può essere di 30 oppure 36 ore settimanali elevabili fino a 40; il tempo prolungato è una realtà ormai residuale, ma è previsto che le famiglie possano richiederlo se ci sono dei risparmi sull’organico dei docenti –conclude Di Goro- Come genitori auspichiamo che il Ministero provveda in breve a sanare questa grave irregolarità, riammettendo le famiglie a esercitare il diritto di scelta che loro compete. Né si prenda a scusante il regolare avvio dell’anno scolastico 2013/14, ormai compromesso dai gravi ritardi nelle procedure dei trasferimenti del personale della scuola. Per parte nostra, visto che siamo ormai a fine febbraio, informeremo tutti i nostri contatti sul territorio nazionale: genitori, Associazioni, insegnanti, biblioteche, comuni”.
Per informazioni: www.agetoscana.it - 328 8424375 - agetoscana@age.it -
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