sabato 9 marzo 2013

JESI: genitori del consiglio d'istituto lanciano una petizione a favore della scuola in crisi

Lanciata una petizione a favore della scuola pubblica in crisi


E' in corso una petizione a favore della Scuola Pubblica. A seguito dell'ennesimo taglio di finanziamenti perpetrato, ultimo il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, che ha comportato la sospensione o la cancellazione, e in alcuni casi il blocco totale dei progetti, i genitori dei consigli degli istituti comprensivi delle scuole di infanzia, primarie, e secondarie di primo grado (ex materne, elementari e medie) di Jesi, Monsano e Santa Maria Nuova, si sono coordinati per promuovere una petizione unitaria. In cui, oltre all'erogazione completa dei fondi, si chiede il rispetto della Costituzione. Tutti i cittadini sono invitati a sottoscrivere la petizione nelle scuole di infanzia, primarie, e secondarie di primo grado dei tre comuni.

Di seguito il testo della petizione.

La scuola pubblica è l'istituzione che fornisce l'istruzione, a tutti i ragazzi, indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche della famiglia di provenienza, per questo è lo strumento più democratico, quello che più contribuisce a realizzare la parità dei diritti fra i cittadini.

L'istruzione è lo strumento che ci permette di percepire il nostro patrimonio culturale, artistico, tecnico, il percorso storico, le conquiste sociali, senza di essa non avremmo i mezzi per fruirne, progredire, realizzare le nostre capacità, e concorrere al miglioramento del Paese.
Essa è garantita a tutti ed è gratuita. Come sancito dalla nostra Costituzione (Art. 34).

Diceva Piero Calamandrei riferendosi alla scuola: “crea il sangue, che rinnova quotidianamente tutti gli altri organi, … la classe dirigente, dalle fabbriche, alle aziende, coloro che insegnano, che scrivono, artisti, professionisti”.

Eppure, questo patrimonio collettivo, questa conquista sociale, fonte di civiltà, non è tenuta nella dovuta considerazione.
Negli anni è stata messa in discussione dalla sottrazione di risorse finanziarie, che ne limitano l'efficacia e vanno a svuotare di significato il diritto allo studio e ad una scuola di qualità.

In altri paesi con cui siamo abituati a confrontarci, come Francia e Germania, sono stati stanziati fondi straordinari aggiuntivi per la scuola pubblica, come strumento strategico per superare la crisi economica, e gettare le basi per il progresso futuro del paese, mentre in Italia, negli ultimi anni è stata scelta la strada opposta, quella di racimolare fondi dalla scuola pubblica per far fronte ad altre esigenze di cassa, con il sospetto che lo scopo sia stato proprio quello di affossarla.

I paesi che più investono in formazione e ricerca, sono quelli che più progrediscono socialmente ed economicamente, ad esempio i paese scandinavi sono tra i primi per investimento in conoscenza, e sono tra i primi per basso livello di corruzione, tra i primi per competitività economica, e tra i primi per qualità della vita.

L'indebolimento della Scuola Pubblica è di per sé un danno al Paese ed un impoverimento del suo futuro, ma stride ancor più se nel contempo lo stesso Stato eroga finanziamenti pubblici alla scuola privata, che è libera di esistere ma “senza oneri per lo Stato” (Art. 33 della Costituzione), e ancora, delibera opere pubbliche dai costi sproporzionati rispetto all'utilità che è lecito attendersi, o perpetua spese militari enormi quanto illegittime, come i cacciabombardieri F-35 (Art. 11 Costituzione).

Per questo, i genitori degli alunni degli Istituti Comprensivi di Jesi, Monsano e Santa Maria Nuova,

SOTTOSCRIVONO
una petizione a sostegno della Scuola Pubblica, e
CHIEDONO
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
E AL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
Il rispetto della Costituzione, e l’erogazione dei fondi di istituto, necessari alla realizzazione di Piani di Offerta Formativa completi ed adeguati, parte integrante del processo formativo e di crescita dei ragazzi, il futuro della nostra Società.

da I genitori dei Consigli degli Istituti Comprensivi di Jesi, Monsano e Santa Maria Nuova



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