sabato 26 maggio 2012

FONTE: IL GIORNO
Monza, ministero dell'Istruzione condannato dal tribunale Deve garantire le ore di sostegno

Una storica sentenza che non solo rimprovera all'istituzione di aver tagliato le ore di sostegno agli alunni disabili, ma le ordina di ripristinare l'assistenza precedente e soprattutto di garantire tutte le ore di cui hanno bisogno gli studenti



Il tribunale di Monza ha condannato il ministero dell'Istruzione a garantire le ore di sostegno agli alunni (Brianza)Monza, 15 maggio 2012 - Le ore di sostegno sono un diritto e d’ora in poi il ministero dell’Istruzione dovrà adeguarsi alle esigenze dei ragazzi disabili, senza opporre vincoli di bilancio. A stabilirlo è il tribunale di Monza, con una sentenza ‘rivoluzionaria’. Non è una novità che i giudici condannino il taglio delle ore di sostegno, ma è il primo caso in cui un tribunale ordina al ministero non solo di ripristinare l’assistenza precedente, ma soprattutto di garantire tutte le ore di cui hanno bisogno gli alunni disabili. Una valutazione che spetterà a ciascun istituto, caso per caso, a seconda del grado di disabilità.



"Viene riconosciuto un bel principio”, afferma Alberto Guariso, l’avvocato che, insieme al collega Livio Neri, ha assistito le nove famiglie residenti in provincia di Monza e Brianza che hanno fatto ricorso. Alcuni genitori hanno segnalato tagli di 4 ore dell’assistenza che spettava ai figli disabili. Altri hanno segnalato che, nonostante i medici raccomandassero l’affiancamento costante degli insegnanti di sostegno, il ministero e le scuole non hanno mai provveduto. Da qui la denuncia per discriminazione nei confronti del ministero dell’Istruzione, dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, di quello di Monza e Brianza, delle scuole dove studiano i ragazzi (istituti Pascoli, Marzabotto e Martiri della Libertà) e dell’Afol, l’agenzia di formazione orientamento lavoro del nord di Milano. Nell’ordinanza del giudice Anna Ponsero del 9 maggio scorso si legge come la riduzione delle ore di sostegno sia avvenuta nonostante un aumento, che viene stimato dell’8%, degli alunni disabili.



Il ministero si è difeso negando i tagli e ogni volontà di discriminazione. Inoltre ha affermato che “in ogni classe vi è sempre un insegnante che segue tutti gli alunni, che è in grado di prestare la necessaria attenzione anche a quelli disabili, pertanto mai esclusi dalle attività didattiche". Motivazioni che non hanno convinto il giudice. Ora ha tempo fino al 9 giugno per ascoltare le richieste delle scuole e garantire le ore di sostegno di cui hanno bisogno gli alunni disabili

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