domenica 18 marzo 2012

Scuola, insegnante di sostegno solo per i bimbi dichiarati dall'Inps invalidi
      
insegnante di sostegnoE' stato stabilita da parte del Miur una nuova modalità volta a certificare ed attestare la disabilità di un alunno ed ottenere l'assegnazione di un'insegnante di sostegno.

I bambini verranno posti nella categoria «invalidi» e questa nuova modalità troverà applicazione per le nuove richieste e per i passaggi da un grado di scuola all'altro. La dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Tommaseo e coordinatrice dei dirigenti Uil, Lorenza Patriarca, ha affermato: «È un risparmio immediato, certo, ma che ben presto si sentirà con conseguenze tristi. Dirigenti e insegnanti hanno accolto le novità con incredulità. La scuola ha sempre parlato di diversa abilità, di certificazione come fase di passaggio verso una vita adeguata alle differenti potenzialità in una visione dinamica del percorso del bambino». Il ragionamento è culturale, ma con riflessi pratici sulla vita dei futuri cittadini. «Un bambino aiutato crescerà meglio. Ma con queste norme, molte famiglie di bambini con difficoltà più leggere rinunceranno alla certificazione per non marchiare il figlio come invalido civile. Così i ritardi leggeri, i problemi relazionali, i disturbi specifici dell’apprendimento, che con il sostegno potrebbero più facilmente essere recuperati, avranno un danno. Anche perché nella scuola non c’è più modo di andare incontro a queste difficoltà: le compresenze nella primaria sono rare, alle medie sono scomparse».

Ecco cosa è cambiato: «In passato bastava la certificazione dell’Asl, ora è necessaria l’integrazione della commissione con il medico Inps. La legge prevede un primo passaggio dal medico di base che, se riconosce la necessità, invia per via telematica la richiesta di visita. E qui ci è stato segnalato un primo problema, che abbiamo sottoposto alla Regione: ci sono medici di base – e le norme lo consentono – che chiedono 60 euro».
Una volta giunto a casa, il genitore avrà l'onere di confermare, tramite l'invio di un'altra richiesta: «Se non è in grado, e molti non lo sono, dovrà farsi assistere da un patronato. Solo quando ricevere anche la seconda richiesta l’Inps fissa la visita. Purtroppo, possono passare mesi. Il rischio è che i tempi non coincidano assolutamente con quelli della programmazione della scuola. Per questo dall’Ufficio Scolastico Regionale e dagli Uffici Territoriali c’è massima attenzione. A Torino abbiamo già fatto incontri con le 5 Asl e anche a livello regionale si cercano soluzioni».

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