venerdì 26 ottobre 2012

mangiare (male) a scuola

fonte: coord. genitori don orione
 
(di Maurizio Sentieri, pubblicato il 2 ottobre 2012 da www.doppiozero.it)
Tra le immancabili conseguenze dell‟inizio di ogni anno scolastico c‟è la profonda trasformazione delle abitudini e dell'organizzazione giornaliera di milioni di famiglie. Per nove mesi la scuola ridiventa un luogo di istruzione e di cultura ma anche un‟istituzione alla quale viene delegata la sicurezza e la cura dei propri figli, almeno per un certo numero di ore e di giorni.
Specie per i bambini e i ragazzi che frequentano la scuola dell‟obbligo, l‟apertura dell‟anno scolastico coincide con il rinnovarsi della ristorazione scolastica: croce e delizia di generazioni di scolari, fonte di attenzione, discussione, spesso ansia da parte dei genitori.
Per uno o più giorni a settimana il pasto consumato a scuola – quasi sempre ad opera di aziende di catering vincitrici di appalto indetto dai Comuni – diventa parte di quella delega che le famiglie assegnano alla scuola. E come ogni anno il pasto a scuola diventa elemento di ansia perché percepito con la consapevolezza di una qualche estraneità rispetto al cibo condiviso in famiglia, un “altro cibo” cui porre particolare attenzione, da sorvegliare, da controllare…
A causa dell‟ansia, le famiglie – ma ancor di più la scuola e gli enti locali – dimostrano del resto una forte sensibilità e attenzione verso ogni forma di educazione alimentare che coinvolga i giovani, attenzione che si traduce nei più diversi progetti e iniziative educative.
Educazione alimentare ed ai consumi come elemento essenziale di crescita personale, parte integrante dei programmi scolastici, elemento critico per il mantenimento della salute.
 
MACERATA: Biologico e km zero nelle mense scolastiche, indagine di mercato per la fornitura di generi alimentari

“Le mense scolastiche del Comune hanno adottato cibo biologico e a km zero. E’ una scelta forte – interviene l’assessore alle Politiche scolastiche, Stefania Monteverde – in controtendenza con le politiche dei tagli, che sostiene le famiglie, la cultura dell’alimentazione sana ma anche i produttori locali e l’economia del territorio"

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