domenica 20 ottobre 2013

La metodologia “Pedagogia dei Genitori”: teoria e prassi per un patto tra genitori e professionisti

fonte: forum sulla non autosufficenza

La risorsa famiglia e il nuovo welfare


Politiche sociali per tempi di crisi
Viviamo in tempi un po’ malandati, afferma Andrea Canevaro, in cui le derive sociali sembrano ingovernabili. Il vento della crisi – non solo economica – ma anche di paradigmi e di idee non è mai stato così sferzante. Occorrono nuove indicazioni teorico pratiche. Pierpaolo Donati richiama la necessità di de-mercificare il welfare, ripensarlo in termini riflessivi e relazionali. Occorre rivedere schemi basati sul controllo dei processi sociali tramite strumenti numerici, statistici, quantitativi, e proporre nuovi approcci per evidenziare risorse quali la soggettività e la cultura delle persone. Per affrontare i processi di disuguaglianza e povertà occorre accettare e ampliare la pluralizzazione dei punti di vista, mettersi dalla parte degli altri, riflettere su di sé e la propria formazione di operatore sociale, dare un ruolo più attivo alle persone e alla società civile, promuovere la partecipazione. L’etica del riconoscimento porta a proporre la consapevolezza dell’altro, a metter in campo le sue forze e le sue capacità. Tra cittadini e professionisti occorre creare reciprocità culturale basata sulla riflessività e l’individuazione delle competenze. I cittadini sono più consapevoli delle loro capacità e sanno programmare la propria vita meglio di un tempo. Anche le persone socialmente escluse attivano nuove forme di riflessività nell’usare i servizi e il lavoro sociale secondo modalità creative di lifeplanning.

Nuovi indicatori per riscoprire risorse
Cresce la consapevolezza di dover partire dalle risorse umane e relazionali. Nella società della crisi si avverte la necessità di realizzare un nuovo welfare più sganciato dal consumismo6, dalla monetarizzazione dell’assistenza, più fondato sulle potenzialità umane. Partire dalle risorse che esistono in tutti, ricercarle, evidenziarle, valorizzarle. È l’approccio alle capacità dell’economista Amartya Sen e della filosofa Martha Nussbaum, fatto proprio da organismi internazionali come lo United Nations Development Programme. Significa valorizzare nuovi approcci che tengano conto della cultura delle persone e delle loro risposte sui problemi che affrontano.

Prendere in carico la conoscenza che hanno di loro stessi e del loro ambito di vita. Creare alleanze per scelte effettuate paritariamente tra cittadini e professionisti, consapevoli questi ultimi del valore del sapere dell’esperienza che ogni persona possiede, complementare al sapere della scienza. È impostare nuovi criteri che guidino le politiche sociali. Assumere come indicatore il Benessere Equo e Solidale (BES), attualmente proposto dall’Istat, e non solo il Prodotto Interno Lordo (PIL). Ricchezza è anche il capitale sociale: le relazioni tra i cittadini, le reti di prossimità, la coesione, la capacità di integrazione, la solidarietà intergenerazionale, ecc. Un’economia basata sul PIL tende a mercificare tutto e ad annientare i rapporti interpersonali.

La prospettiva relazionale interviene per aprire la possibilità di passare ad un’economia basata anche sullo scambio non mercantile dei beni. Ciò si realizza solo se il criterio per effettuare lo scambio diventa quello della reciproca valorizzazione degli attori sociali. Questa svolta è l’unica in grado di riscoprire le relazioni umane, orientandole al bene comune9. Anche l’Ocse stabilisce il Better Life Index, Indice di una vita migliore, tra i cui parametri prevede L’Impegno civico, L’equilibrio tra vita personale e professionale, Il senso di comunità, ecc. I nuovi approcci delle scienze sociali evidenziano l’importanza di identificare i beni comuni, quelli materiali e quelli immateriali, tra questi ultimi il più importante è l’educazione dell’uomo, scoprire la funzione della famiglia e della genitorialità come primo ambito formativo. È necessario per le scienze sociali non solo misurare ma identificare le risorse, suscitarle, diventare Cercatori d’oro.

L'ARTICOLO DI RIZIERO ZUCCHI E AUGUSTA MOLETTO PROSEGUE NEL PDF ALLEGATO: COMPLETA LA LETTURA!

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