domenica 23 maggio 2010

insegnamento alternativo alla religione cattolica: crolla il falso alibi delle risorse

(fonte: "fuoriregistro")
Crolla il falso alibi delle scarse risorse
Francesco Mele - 12-02-2010
Le opzioni alternative all'insegnamento della religione cattolica hanno fondi cospicui per ogni regione e per ogni ordine di scuola. Il diritto deve, e può, essere garantito a tutti coloro che le scelgono.Grazie al prezioso contributo di Antonia Sani e di Osvaldo Roman, sono riuscito finalmente a trovare la fonte normativa che dimostra che lo Stato, ad ogni finanziaria, stanzia una somma consistente per ogni Ufficio Scolastico Regionale e al suo interno per ogni ordine di scuola (materne, elementari, medie, superiori) per finanziare:SPESE PER L'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA E PER LE ATTIVITA' ALTERNATIVE ALL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA, CON L'ESCLUSIONE DELL'IRAP E DEGLI ONERI SOCIALI A CARICO DELL'AMMINISTRAZIONE.
Tale somma serve per pagare gli stipendi degli insegnanti di religione non di ruolo (quelli di ruolo li paga direttamente il Tesoro) ma anche per le attività alternative all'IRC.
Faccio un esempio che mi tocca da vicino e che riguarda l'USR Emilia Romagna; i fondi stanziati per tale regione sono:1.792.523€ per le materne14.872.524€ per le elementari6.390.633€ per le medie14.109.284€ per le superioriCioè oltre 37 milioni di euro vengono (dovrebbero essere) spesi in Emilia Romagna per pagare i supplenti di Religione e i docenti delle attività alternative.Tempo fa avevamo appurato che la CM 316 dell'87 prevede che le scuole possano, anzi debbano, nominare supplenti (se non hanno personale interno con ore a disposizione o disposto a prestare ore eccedenti) per coprire le ore alternative all'IRC o le attività con assistenza di personale docente, sulla base delle scelte operate dai genitori all'atto dell'iscrizione. Si tratta di un dovere per la scuola se le viene espressamente richiesto, perché ben due sentenze della corte Costituzionale hanno stabilito che è un diritto dei genitori scegliere per i propri figli o la materia alternativa o lo studio individuale/di gruppo con assistenza di personale docente.La scuola ha il dovere di comunicare all'USP le necessità di personale che le scelte dei genitori comportano e gli USP/USR devono concedere, di solito in organico di fatto, il personale necessario e i fondi per pagarlo.E, udite, udite, da qualche parte succede anche. Diciamo innanzitutto che questo succede dappertutto nelle scuole materne ed elementari, per gli ovvi motivi che tutti possono immaginare. Succede molto meno alle scuole medie, dove di solito le scuole si "arrangiano" con personale interno. Non succede quasi per nulla alle scuole superiori dove chi non fa religione "pascola" in modo più o meno protetto, a seconda della cura e l'attenzione che la scuola pone alla cosa, da qualche parte dell'edificio. Nella mia scuola la cura è uno "zero" tondo tondo, per cui siccome il tasso di chi non fa religione è molto alto, ci ritroviamo con frotte di studenti che a bande di 10,15, 20 o anche 30, si aggirano e bivaccano qua e là nell'atrio, per le scale, ai piani, nel cortile.In tutti questi anni le lamentele dei docenti che non si rassegnavano a tale degrado del servizio, si spegnevano e rimbalzavano contro le spallucce dei vicepresidi e presidi di turno che lamentavano mancanza di fondi e risorse per risolvere il problema. Addirittura nel primo collegio di questo AS della mia scuola, il vicepreside, che presiedeva il collegio per l'assenza del capo, ha avuto la sfrontatezza di proporre di eliminare dalla scheda per chi non si avvale dell'IRC le opzioni materia alternativa e studio assistito, per lasciare solo studio non assistito e uscita dalla scuola. Ma la cosa più incredibile è che il collegio ha votato, quasi all'unanimità, di accettare, per sano realismo, tale proposta oscena e affossatrice di un diritto costituzionale.Nonostante la cosa sia poi stata da me segnalata al DS in un collegio successivo e in CdI, e nonostante abbia poi fornito al DS tutta la normativa necessaria (di cui peraltro non era a conoscenza) per capire che per lo studente che non si avvale dell'IRC si tratta di un diritto e che per la scuola si tratta di un dovere, a tutt'oggi nulla è stato fatto né per ritenere nulla, perché illegittima, quella delibera del collegio di settembre né per attivare la benché minima forma di cura per chi non si avvale dell'IRC.E fino ad oggi la motivazione addotta per questa ignavia istituzionale era sempre la mancanza di risorse.Bene, oggi possiamo dire con assoluta certezza che questa della mancanza di risorse è una colossale BUFALA che per ignoranza crassa e/o per maligna volontà istituzionale, ci hanno propinato per tutti questi anni e che spesso ha comportato avanzi d'amministrazione inaccettabili per scuole alla fame e in presenza di diritti violati proprio per la falsa mancanza di risorse. La scoperta dell'esistenza di un pingue, corposo, solido fondo per IRC e alternative a livello regionale, ci dice che gli insegnanti nominati per le alternative all'IRC non gravano sul fondo per le supplenze brevi, e non sono in relazione alcuna col famoso tasso di assenteismo medio nazionale che la nota di dicembre sul Programma Annuale vuole assumere come tetto oltre il quale la scuola non avrà fondi se non per giustificate e verificate esigenze di sostituzione: NO, gli insegnanti di materia alternativa all'IRC vengono pagati con ALTRI fondi, quelli che per le scuole superiori della nostra regione sono al capitolo 2890 del Bilancio Previsionale dello Stato (TAB 7) per il 2010 e che ammontano a oltre 14 milioni di EURIIII. L'invito, allora, e l'appello che faccio a tutti coloro che hanno a cuore la difesa di un diritto come quello all'insegnamento alternativo alla religione cattolica, è di battersi perché già da quest'anno scolastico si possa attingere a queste risorse furbescamente occultate e per avere la certezza che a settembre in ogni scuola del paese, di qualunque ordine e grado, che sceglie di non avvalersi dell'IRC e opta per una delle alternative che prevedano presenza di personale, abbiano da subito il docente a cui hanno diritto.Oggi, anche alla luce del crollo dell'alibi della mancanza di risorse, ci sono tutti gli estremi per denunciare ogni comportamento difforme dalla norma. Non ci sono più scuse.Se poi l'USR dovesse rispondere che non ha fondi sufficienti per tutti, dovrà dimostrare che i fondi assegnati siano stati spesi (ordine per ordine) sia per IRC sia per le alternative.

Ah dimenticavo il documento si trova a questo link (I fondi per le regioni iniziano a pag 116 con la Lombardia e poi per ogni ordine di scuola si trova il capitolo il cui titolo ho riportato sopra; se attivate la funzione di ricerca nel file fate prima, visto che si tratta di 352 pagine)

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