martedì 15 gennaio 2013

test invalsi. riflessioni e prese di posizioni di genitori

fonte: rete scuole
COSA È L’INVALSI

L’Istituto Nazionale per la VALutazione del sistema educativo di Istruzione e di formazione

(INVALSI), è un ente di ricerca di diritto pubblico istituito per legge dello Stato nel 2009. Tra le sue finalità si legge che “nell’ambito del Sistema nazionale di valutazione l’Istituto ha il compito di elaborare modelli e metodologie per la valutazione degli apprendimenti degli alunni e di concorrere alla valutazione delle istituzioni scolastiche”

Questa finalità si traduce nei famosi test INVALSI su cui molto dibattito, polemiche, contestazioni si sono avute e continuano ad aversi. E sulla cui validità non esiste certo una unanimità di vedute.

COSA SONO I TEST INVALSI

Secondo una direttiva (2008)del MIUR[1], l’INVALSI è tenuto alla l rilevazione degli apprendimenti nei momenti di ingresso e uscita dei diversi livelli di scuole, per valutare il valore aggiunto fornito da ogni scuola in termini di accrescimento dei livelli di apprendimento degli alunni.

La rivelazione riguarda gli alunni della II e V elementare. Della I e III secondaria di primo grado (media) e della II e V secondaria di II grado (superiori).



Il processo avviato con la direttiva del 2008 è iniziato nella scuola primaria e ormai è “a regime” in tutti gli ordini e gradi di scuole

La rivelazione è “a tappeto”. Riguarda più di 2 milioni di studenti, frequentanti 115 mila classi in 15 mila scuole[2].

Nella lettera del 16 ottobre 2012 del Commissario Straordinario Invalsi ai dirigenti scolastici[3] si ricorda che la partecipazione alle rilevazioni nazionali rientra nell’attività ordinaria dell’istituto e che la misurazione degli apprendimenti è obbligatoria (in realtà la normativa cui ci si riferisce non pare così esplicita[4] e se l’obbligo fosse cogente, le scuole non dovrebbero registrarsi al progetto, come richiesto nella lettera,ma trovarsi già inserite nel sito)

Le discipline soggette a valutazione sono “Italiano” e “matematica”

COSA SONO I QUESTIONARI PER LE INFORMAZIONI DI CONTESTO.

Di questi questionari ce ne sono due e, secondo l’INVALSI sono strumenti che dovrebbero fornire le informazioni indispensabili per la valutazione del contesto nel quale la scuola opera.

Vengono somministrati alle famiglie e agli alunni della V elementare, della I Media e della II superiore. L’istituto garantisce l’anonimato di tali questionari, ma specifica anche (art. 6, punto 4) che il conferimento dei dati richiesti non è obbligatorio



Oltre al primo questionario portato dai bambini a casa, la cui compilazione dovrebbe essere a cura dei genitori, ne verrà somministrato un secondo (17 domande) direttamente al l’allievo al atto dell’esecuzione del test, inerente le condizioni di contesto vissute soggettivamente dall’allievo. In questo secondo questionario (quelli somministrati gli scorsi due anni sono identici[5], quindi volendo ci si può esercitae anche su quelli J) si raccolgono informazioni riguardanti: abilità e strategie cognitive e meta cognitive, cognizioni riferite al sé, motivazione e impegno nello studio, benessere e malessere a scuola; profilo attività; ambiente familiare[6].

QUANDO SI SVOLGERANNO LE PROVE

Le date previste sono

· 7 maggio 2013 per la II Primaria e V Primaria (Italiano)

· 10 maggio 2013 II e V primaria (matematica + questionario studente)

· 14 maggio 2013 I Secondaria primo grado (matematica, Italiano+ questionario studente)

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEI TEST

Sono previste classi campioni con osservatori esterni, che faranno anche il lavoro di riporto dei risultati e classi non campione la registrazione delle risposte sarà a cura delle scuole. Se una scuola non è campioni i costi diretti e indiretti ricadono sulla scuola stessa

I DATI RACCOLTI A COSA STANNO SERVENDO PER ORA

Ad oggi, non è ancora chiaro per quali finalità verranno usati tali dati, raccolti a tappeto.

E' però noto come già diverse scuole li stiano usando per “reclamizzare” i loro prodotti all'esterno (venite da noi, che abbiamo i risultati migliori ai test invalsi).

In alcuni casi sperimentali (?) il ministero ha utilizzato i dati per premiare le scuole migliori, erogando fondi aggiuntivi alle scuole che avevano ottenuto punteggi più alti.

E' di recente emanazione il decreto ministeriale in cui si specifica che solo le scuole che hanno ottenuto certi punteggi nei test invalsi potranno essere sede per i tirocini dei nuovi docenti che si abiliteranno tramite il percorso annuale del Tirocinio Formativo Attivo (TFA)[7].



In definitiva i test invalsi, spacciati per finalità rispettabili, utilizzano metodi discutibili (perché eseguirli a tappeto, e non a campione, con rilevanza statistica?), e spesso con obiettivi non dichiarati molto discutibili.

È importante ricordare che, nelle informazioni "di contesto" non vengono considerati i consistenti tagli di risorse, personale e ore di lezione che hanno subito in questi ultimi anni tutti gli ordini e gradi delle scuole. Con effetti che certo non hanno giovato alla qualità della formazione e certamente diversi come entità nelle diverse aree geografiche del paese.

Il concreto rischio che si corre, è che si inneschi una gara a invalsizzare le scuole, spingendo i docenti ad uniformare la loro didattica avendo come unico fine il superamento dei test invalsi con un punteggio brillante.

Senza contare che chi, in altre nazioni europee (vedi la Finlandia[8]), ha già percorso questa strada della standardizzazione forzata a quiz, sta velocemente tornando indietro, dopo aver constatato i gravi danni, dal punto di vista didattico, prodotti da un simile modello di sviluppo scolastico.

Utilizzare i test invalsi per “premiare” i migliori, lasciando che i “peggiori” siano abbandonati al loro destino[9], indurre una standardizzazione nell'insegnamento, spingere le scuole verso una competizione ad accaparrarsi i migliori clienti da una parte e finanziatori dall'altra, arrivando di fatto a selezionare scuole di rango maggiore e rango minore, è quanto di più distante possa esserci dalla Scuola della Costituzione, la quale assegna alla Repubblica il compito fondamentale di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”, compito che può e deve attuarsi solo continuando a garantire la libertà di insegnamento ad ogni docente e salvaguardando la Scuola della Costituzione: aperta a tutti, inclusiva, compartecipata, collaborativa, libera e gratuita.



Per questo diciamo NO ai test INVALSI.

Noi genitori della scuola pubblica statale, non intendiamo collaborare con l'INVALSI.

Per questi motivi non consegneremo il questionario di contesto compilato alla scuola e non faremo partecipare i nostri figli alle prove del prossimo maggio.


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[1] http://www.invalsi.it/snv1011/documenti/direttiva_74.pdf

[2] Informativa privacy: http://www.invalsi.it/snv1011/documenti/Informativa_privacy_SNV2010_2011.pdf

[3] http://www.invalsi.it/snvpn2013/documenti/Lettere/Rilevazione_apprendimenti_as2012_2013.pdf

[4] Art. 1, comma 5, legge 176 2007: “A decorrere dall'anno scolastico 2007-2008 il Ministro della pubblica istruzione fissa, con direttiva annuale, gli obiettivi della valutazione esterna condotta dal Servizio nazionale di valutazione in relazione al sistema scolastico e ai livelli di apprendimento degli studenti, per effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilita' degli studenti, di norma, alla classe seconda e quinta della scuola primaria, alla prima e terza classe della scuola secondaria di I grado e alla seconda e quinta classe del secondo ciclo, nonche' altre rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole”

[5] 2011-2012: http://www.invalsi.it/snv2012/documenti/questionari/Questionario_V_primaria_SNV12.pdf; 2010-2011: http://www.invalsi.it/snv1011/documenti/QUESTIONARIO_V_Primaria.pdf

[6] Vedi pag 5 di http://www.invalsi.it/snv2012/documenti/QDR/QdR_Questionari.pdf

[7] Vedi: http://diventareinsegnanti.orizzontescuola.it/2012/12/21/tfa-accreditamento-delle-scuole-come-conciliare-tirocinio-e-supplenza/

[8] Da "Internazionale" 948 dell 11 maggio 2012: http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/FINLANDIA.pdf

[9] Vedi Intrvaia su Repubblica: http://www.repubblica.it/scuola/2013/01/07/news/soldi_alle_scuole_migliori-50032209/

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