domenica 15 settembre 2013

I GENITORI E LA COOPERAZIONE EDUCATIVA NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Renato Mion
 fonte: educazione e scuola
Un nuovo rapporto tra genitori e scuola
Va emergendo con sempre maggiore convinzione l’idea che la cooperazione delle famiglie come partner della scuola costituisce un fattore determinante per il successo formativo degli alunni. D'altra parte, molteplici esperienze, attivate dalle istituzioni scolastiche, di dialogo e promozione dei genitori hanno rappresentando un prezioso sostegno per i genitori stessi, per il loro sempre più difficile e impegnativo compito educativo. E’ un dialogo che si traduce in una sinergia di responsabilità fra istituzioni scolastiche e genitori, che sostiene questi ultimi in un percorso di maturazione educativa, perché lavorare con i propri figli costituisce un’occasione favorevole per crescere anche personalmente come adulti.
Infine, è nell’interesse stesso della scuola elevare il livello culturale dei genitori per avere degli interlocutori sempre più motivati e responsabilizzati, in particolare in quel comune compito educativo che è l’accompagnamento nello sviluppo umano dei bambini e degli adolescenti, verso una loro più matura autonomia. Questo sostegno alla genitorialità e alle competenze educative della famiglia si manifesta in diverse modalità, che vengono migliorandosi e qualificandosi sempre più attraverso momenti collaborativi e corresponsabilizzanti.
Il rapporto fra istituzione scolastica e genitori può strutturarsi positivamente sulla base della condivisione di due aspetti fondanti. Il primo aspetto è che migliorando lo stile educativo dei genitori si creano le condizioni ottimali perché migliorino anche i figli nei loro apprendimenti e nel successo scolastico. Il secondo aspetto è che quanto più mature e fluide diventeranno le relazioni tra scuola e famiglia tanto maggiore vantaggio ne ricaverà la scuola stessa nello sviluppo dei suoi obiettivi educativi e formativi.
In questa prospettiva si tratta di sviluppare una riflessione sulle modalità di rapporto della scuola con i genitori, che veda questi ultimi partners, capaci di dare un contributo rilevante al processo formativo delle giovani generazioni.
Infatti, il genitore, considerato come cliente, elabora un’immagine di sé come persona dipendente dalle opinioni dei cosiddetti esperti, si riduce ad una condizione di passività rispetto alle proposte della scuola e spesso viene giudicato anche inadeguato rispetto all'educazione dei suoi stessi figli. Invece, il genitore, considerato come partner, sviluppa una percezione di sé positiva e propositiva, fino ad assumersi la consapevole responsabilità di contribuire attivamente e con competenza alla elaborazione del piano della offerta formativa della scuola, di cui si sente parte attiva e collaborante. In questa inedita dimensione, i genitori, uscendo dalla mentalità della delega e da atteggiamenti di rinuncia e di passività, si riappropriano del proprio ruolo educativo ed assumono soggettività nella relazione istituzionale scuola-famiglia. Non si sentono quindi semplici "utenti" del processo educativo e formativo dei figli, bensì soggetti attivi di tale processo.
Il progetto genitori e scuola, esperienze di partenariato
Con la legge n.53/2003 di definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione, il quadro della cooperazione tra scuola e genitori ha subito una notevole accelerazione; in questo quadro si inserisce il progetto “Genitori e Scuola - esperienze di partenariato”, promosso nel 2003 dal Ministero dell’Istruzione - Direzione generale per lo status dello studente e sviluppato con il coordinamento della Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna.
Dal progetto è scaturita un’indagine sociologica quanto-qualitativa, di cui il presente saggio rappresenta una rivisitazione intesa ad illustrare i risultati relativi alle istituzioni scolastiche della regione Emilia-Romagna[1].
L’indagine ha inteso analizzare da un punto di vista contenutistico i risultati di una scheda di ricognizione trasmessa alle scuole statali e paritarie al fine di identificare una serie di osservazioni e di dati che permettessero di ricostruire e di valorizzare le esperienze di partenariato in atto tra i genitori e la scuola nell’anno scolastico 2002-03. Tutto ciò in coerenza con gli obiettivi di rispetto delle scelte educative delle famiglie e di promozione della cooperazione tra scuola e genitori, indicati dalla legge 53/2003, allo scopo di sostenere i compiti formativi della scuola e di contrasto dell’abbandono e della dispersione formativa.
Sulla base delle "risposte" pervenute al MIUR da oltre 400 istituzioni scolastiche delle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Umbria, si è sviluppato uno studio, su base sociologico-pedagogico-statistica, che indicasse lo "stato dell'arte" delle concrete esperienze di partenariato (ordinarie, tradizionali e innovative) tra genitori e scuola, realizzate negli istituti scolastici, e permettesse anche di valutare il "peso" delle associazioni dei genitori nella progettualità in atto.
I 400 progetti sono stati analizzati sulla base di una serie di indicatori e variabili discriminanti, come la regione di provenienza, i tipi di istituto, i livelli scolastici, i soggetti ideatori e realizzatori dei progetti, le fonti di finanziamento, la natura e gli obiettivi, i destinatari e i tempi di realizzazione, le figure professionali coinvolte, le motivazioni esplicite, i risultati ottenuti e quelli attesi, l’apporto cooperativo di gruppi o associazioni, gli elementi critici, e i punti di forza per successivi miglioramenti.
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I soggetti protagonisti dei progetti. La partecipazione ai progetti della scuola è stata ricavata dalla presenza consistente delle diverse categorie di soggetti coinvolti, distinti in due categorie significative: i soggetti ideatori,che hanno ispirato, proposto e stimolato le varie iniziative di partenariato, e i soggetti realizzatori quelli che poi concretamente hanno condotto a termine i progetti ideati. Dall’esame delle schede sono stati individuati 5 categorie di soggetti: gli istituti scolastici comprensivi di tutte le componenti direttive e istituzionali della scuola; il territorio, presente attraverso i vari enti, assessorati, parrocchie, aziende e associazioni culturali; le associazioni formali dei genitori come l’Age, l’Agesc, ecc.; i gruppi spontanei ed informali di genitori; infine la categoria dei genitori e docenti insieme.
La presenza dei genitori, nelle diverse modalità, ha raggiunto il 29,4% tra i soggetti ispiratori e il 38.7% tra i soggetti realizzatori, da dove si evince che la presenza dei genitori ha avuto un suo peso notevole, manifestandosi assai costante attorno ad un progetto su tre, portando così un contributo essenziale alla buona riuscita delle diverse iniziative, anche in quelle che inizialmente erano state ideate dai responsabili istituzionali della scuola.
In questo contesto la tab.1 presenta con chiarezza la forza della partecipazione delle associazioni dei genitori, che si mantiene costante sia fra gli ideatori che fra i realizzatori, ma sempre superiore, anche se limitatamente, a quella dell’Umbria e delle Marche.
Tab. 1 – Soggetti realizzatori del progetto: distribuzione per regione (in % di colonna)
 
 Totali
 Lombardia
 Emilia-Romagna
 Umbria
 Marche
 *Percentuale sul Totale
   100,0
   26,4
   19,6
   24,9
   29,0
 Istituto scolastico
   47,2
   23,3
   40,3
   60,0
   62,6
 Genitori gruppo informale
    4,4
    8,9
    6,0
    1,2
    2,0
 Associazione genitori
   11,7
   32,2
    9,0
    4,7
    1.0
 Territorio
   13,8
   17,8
   17,9
   10,6
   10,1
 Genitori, docenti insieme
   22,6
   16,7
   26,9
   23,5
   24,2 

Tab. 2 –  Tipi di iniziative, realizzate nei progetti di partenariato. Distribuzione per regione (in % sul totale di colonna)

 Totali
Lombardia
Emilia-Romagna
 Umbria
 Marche
Non risposto
2,1
0,0
4,5
2,4
2,0
Devianza disadattamento
9,4
8,9
9,0
3,5
15,2
Orientamento scolastico e professionale
6,2
6,7
14,9
3,5
2,0
Compiti educativi della famiglia
44,3
51,1
49,3
43,5
35,4
Didattica, sperimentazione
34,0
27,8
20,9
42,4
41,4
Percentuale sul totale
100,0
26,4
19,6
24,9
29,0
Fonte: CED – Università Pontificia Salesiana 2003

Tab. 4 – Obiettivi ricercati dalla scuola nelle esperienze di partenariato. Distribuzione per regione (in percentuale sul totale di colonna)

 Totali
 Lombardia
 Emilia-Romagna
 Umbria
 Marche
Più collaborazione scuola-famiglia
67,4
67,8
79,1
77,6
50,5
Promozione risorsa-famiglia
14,1
13,3
19,4
10,6
14,1
Sinergia docenti-genitori
15,5
16,7
14,9
17,6
13,1
Nuovi stili educativi familiari
15,8
20,0
13,4
17,6
12,1
Formazione personalità alunni
24,0
25,6
9,0
24,7
32,3
Superare abbandono scolastico
14,4
11,1
22,4
9,4
16,2
Disagio giovanile
31,7
23,3
28,4
28,2
44,4
Sostegno alla genitorialità
33,1
38,9
35,8
29,4
29,3
Gruppi di auto-mutuo aiuto
24,0
5,6
35,8
27,1
30,3
Gruppi-lavoro tra genitori
11,7
10,0
16,4
16,5
6,1
Attività extracurricolari
25,5
20,0
13,4
29,4
35,4
 Percentuale sul Totale
100,0
26,4
19,6
24,9
29,0
Fonte: CED – Università Pontificia Salesiana 2003
(I totali di colonna superano il 100% perché erano ammesse più risposte)

Tab. 7 – Risultati effettivamente raggiunti dalle iniziative di partnership. Confronto tra Regioni (in percentuale)

 Totali
 Lombardia
 Emilia-Romagna
 Umbria
 Marche
Migliori relazioni scuola/genitori
44,0
44,4
59,7
36,5
39,4
“Gusto di fare insieme”
18,8
23,3
25,4
17,6
11,1
Comunicazione dentro scuola
12,0
8,9
14,9
8,2
16,2
Rapporti col territorio
41,9
34,4
47,8
47,1
40,4
Supporto a genitorialità
16,7
13,3
28,4
5,9
21,2
Migliori competenze genitori
27,3
24,4
38,8
22,4
26,3
Cura relazioni in famiglia
12,3
10,0
14,9
8,2
16,2
Siti internet, pagine web
1,2
0,0
3,0
2,4
0,0
Collaborazione genitori-figli
14,1
12,2
7,5
20,0
15,2
Crescita autostima alunni
15,2
12,2
6,0
14,1
25,3
Interesse nella partecipazione
24,6
21,1
16,4
28,2
30,3
Recupero demotivazione alunni
4,7
2,2
3,0
3,5
9,1
Percentuale sul Totale
 
 
 
 
 
Fonte: CED – Università Pontificia Salesiana 2003
(I totali di colonna superano il 100% perché erano ammesse più risposte)

Riflessioni prospettiche e conclusive
 Al termine di queste nostre riflessioni dobbiamo constatare che i dati dell’indagine ci dicono che è ancora molto il cammino da fare per il coinvolgimento e la partecipazione dei genitori nella scuola, ma si sa che le idee camminano con i piedi degli uomini e che quindi i processi si rinnovano con una certa gradualità e lentezza. Tutto ciò però non esime da ulteriori sforzi in questa direzione, con la consapevolezza che la strada imboccata non è un tunnel senza uscita, ma è aperta a soluzioni più soddisfacenti[3].
L’indagine ha evidenziato che i genitori riusciranno ad essere migliori ed efficace interlocutori dell’istituzione scolastica, quanto più saranno messi in grado di farlo. Per questo è urgente un adeguato sostegno alla famiglia e alla cosiddetta “genitorialità”, che non viene solo dalla scuola, ma che deve partire anche dalla scuola[4].
Lo studio di queste forme di cooperazione ha evidenziato anche altri effetti, che forse non erano ricercati primariamente ma che pure sono stati raggiunti, e cioè un’apertura al territorio e alle sue iniziative così da fare uscire la scuola da una sorta di isolamento ed autoreferenza. Gli spazi di intervento sono molto ampi, si tratta di percorrerli con una sempre migliore competenza, professionalità e coinvolgimento anche degli insegnanti, che, adeguatamente sostenuti nel loro sforzo didattico, potranno dare sviluppo con maggiore soddisfazione ed entusiasmo alle loro capacità educative e didattiche[5].
La scuola da sola non riuscirà nel suo compito educativo di istruzione e formazione se non realizzerà sempre meglio una cooperazione educativa con i genitori[6]. Occorre per questo superare una ancora diffusa propensione a considerare la famiglia come un “soggetto istituzionale debole”, chiamato ad adeguarsi alle decisioni assunte in ambito scolastico.
Assistiamo tuttavia con soddisfazione all’emergere e allo svilupparsi di una forte corresponsabilità della famiglia nei diversi ambiti della vita sociale. E questo anche per merito dell’associazionismo dei genitori, cerniera che coniuga scuola e famiglia, educazione ed istruzione.
La forza ideale dell’associazionismo in termini di motivazioni e di valori costituisce la garanzia migliore per l’efficacia di un rinnovato patto educativo “genitori e scuola”, sempre più atteso[7]. La cooperazione tra genitori e scuola è tanto più rilevante quanto più la scuola dell’autonomia è chiamata a costruire quella mappa di valori di base che ne sosterranno l’impianto educativo e formativo (POF) e ne definiranno le finalità e le strategie. Coerentemente con gli indirizzi della legge 53/2003 che all’art. si prefigge di “favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza con il principio della autonomia delle istituzioni scolastiche e secondo i principi sanciti dalla costituzione…”[8].

 
[1] Il progetto è stato sviluppato da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti degli USR di Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, coordinato dall’Ing. Stefano Versari, dirigente tecnico presso l’USR Emilia Romagna. La ricerca relativa, limitata ad Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Umbria, è stata affidata all’Istituto di Sociologia dell’Università Salesiana di Roma che ne ha curato la codifica, la lettura dei dati e la stesura del rapporto finale, predisposto dal Prof. Renato Mion (ottobre 2003).
[2] I confronti che faremo sono in rapporto con quelli della Lombardia (26,4%), delle Marche (29,0%) e dell’Umbria (24,9%).
[3] J.L.Epstein, S.L.Dauber, Family-School Links: How do they affect educational outcomes?, in A. Booth, J. Dunn (Edd.), Family-School Links: How do they affect educational outcomes?, N.Y. Hillsdale, 1996, pp.361-377.
[4] L. Corradini, I nessi tra famiglia e scuola e l’associazionismo familiare in campo scolastico, in P.Donati (Ed.) Terzo rapporto sulla famiglia in Italia, Milano, S.Paolo, 1993.
[5] Per un’analisi più approfondita di queste dinamiche, cfr. P. DUSI, Da casa a scuola: la relazione genitori/insegnanti, in “La Famiglia”, 2003, n. 220, pp.37-46; A. Arazzi, Nuove prospettive e nuovo spirito del sistema educativo di fronte ai nuovi criteri di gestione della scuola, in AA.VV., La nuova scuola della partecipazione, Milano, Vita e Pensiero, 1975; L. PATI, Famiglia e scuola per l’educazione: dal partecipare al cooperare, in “La Famiglia”, 2001, n.205, pp,15-26; P. MEIRIEU, Vers un nouveau contrat parents-ensegignants, in F.DUBET (Ed.), Ecole-familles le malentendu, Paris, textuel, 1997, pp.79-100; V. IORI, Fondamenti pedagogici e trasformazioni familiari, Brescia, La Scuola, 1997.
[6] R.Deslandes, Une visée partenariale dans les relations entre l’école et les familles : complémentarité de trois cadres conceptuels, in « La revue internationale de l’education familiale », Familles et école, 199, nn.1-2, pp. 31-49.
[7] OCDE, Les parents partenaires de l’école, Paris, Ocde, 1997.
[8] R.Pallascio, L.julien, G. Gosselin, Le partenariat en education. Pour mieux vivre ensemble!, Montreal,Edition Nouvelle, 1998; P. Dusi, Une coopération antinomique. Le cas italien, in “Revue Internationale d’Education” 2002, n.31, p.47; P. DE GIORGI et al. (2002), La cooperazione educativa della famiglia nella scuola cattolica/1, «La Famiglia», n. 212, pp. 29-38; IDEM, (2002), La cooperazione educativa della famiglia nella scuola cattolica/2, «La Famiglia», n. 213, pp. 18-29; S. Versari, P. De Giorgi. Nel sistema dell’autonomia delle istituzioni scolastiche: gli organi collegiali e la presenza educativa dei genitori, in AA.VV., Genitori oltre la partecipazione, Editrice La Scuola, Brescia, 2003, pp. 59-77.

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